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Guzzetti: “La Cdp non diventi un nuovo Iri”. Renzi: “Bassanini e Gorno hanno fatto un buon lavoro”

Il ribaltone al vertice e il futuro stesso dalla Cassa depositi e prestiti (Cdp) restano più che mai sulla scena politica ma l’esito di tutta la partita è meno scontato del previsto. Il premier Matteo Renzi, che vuole dare una scossa alla Cdp, è probabilmente il primo a rendersi conto che il suo Governo s’è mosso su questo terreno in modo a dir poco maldestro e che altri errori non sono consentiti. E, in un’intervista al “Corriere della Sera” ha riconosciuto che “Bassanini e Gorno Tempini hanno fatto un buon lavoro. Nelle prossime ore decideremo le nuove tappe. Cassa depositi e prestiti è strategica per il futuro del nostro Paese e ci sono tutte le condizioni per fare un ulteriore passo in avanti”

Martedì è in programma una riunione del cda della Cassa ma non è detto che sia quella la sede della svolta. Il presidente della Cdp, Franco Bassanini, che è espressione delle Fondazioni bancarie, ha tenuto comunque a precisare due punti importanti: 1) “Nessuno, almeno, fino ad ora mi ha mai chiesto  – nè il Governo nè i miei azionisti – di dimettermi dalla presidenza della Cassa depositi e prestiti”; 2) “Se e quando avrò la richiesta di dimissioni, non farò certo resistenza in nome di interessi personali, così come ho sempre fatto nella mia non breve esperienza istituzionale”.

Al di là degli uomini che dovranno guidare la Cassa, essenziale è chiarirne il ruolo e su questo il presidente delle Fondazioni bancarie (Acri), Giuseppe Guzzetti, a cui compete per statuto esprimere il presidente della Cdp, è stato molto chiaro: “La priorità è far crescere il Paese ma Cdp non diventi un nuovo, che Iri”.

Guzzetti, che ha manifestato nuovamente il plauso delle Fondazioni per Bassanini e Gorno (“Hanno fatto cose molto importanti”), ha anche insistito affinché la Cdp non cambi rotta e prosegua sulla strada fin qui seguita. Vedremo ora che cosa farà il Governo.

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