“Un contributo di maggior serenità per le banche in merito al rispetto dei parametri di Basilea 3, e dunque alla possibilità di aumentare le quote di credito alle imprese, potrebbero arrivare anche dalla rivalutazione delle quote della Banca d’Italia, cosa dalla quale deriverebbero vantaggi anche alla finanza pubblica”. Lo ha detto il presidente dell’Acri, Giuseppe Guzzetti, nel suo intervento alla Giornata mondiale del risparmio.
ALITALIA: BENE IL NO DELLA CDP
Quanto al dossier Alitalia, secondo Guzzetti i vertici della Cdp hanno operato sempre con rigore, rifiutando di partecipare al salvataggio. Il Presidente dell’Acri ha espresso “la piena fiducia e l’apprezzamento delle fondazioni azioniste della Cdp al presidente Franco Bassanini e all’ad Giovanni Gorno Tempini, per la loro attività volta a realizzare ogni utile iniziativa per la ripresa economica e produttiva di questo Paese, ma rigorosa nel rifiutare ogni investimento che possa compromettere l’oculato utilizzo del risparmio degli italiani raccolto da Cdp tramite gli sportelli postali e affidato a Cdp. Esemplare è stato il loro comportamento nella recente vicenda Alitalia”.
MPS: UNICO CASO INTRECCI BANCHE-POLITICA
Per quanto riguarda la vicenda Montepaschi, Guzzetti ritiene che sia stato l’unico caso in cui la politica è riuscita introdursi nelle banche attraverso le fondazioni: “Non corrisponde al vero, salvo l’unico caso di Siena – ha detto –, l’affermazione che tramite le fondazioni si sarebbero introdotti la politica e i partiti nelle banche. Sfido chi fa queste affermazioni a indicare un consigliere, uno solo, innanzitutto dei tre grandi gruppi (Intesa Sanpaolo, Unicredit, Ubi Banca) che abbia queste caratteristiche partitiche o politiche”.