E’ vero che da oggi chi guida un’auto intestata a un’altra persona rischia una multa da 700 euro? No. La notizia circola da tempo e ha generato un diffuso allarmismo, eppure, in questi termini, è falsa.
Per scoprire come stanno realmente le cose bisogna fare riferimento alla circolare del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti n. 15513 (documento allegato in Pdf). Il testo chiarisce che da oggi è obbligatorio segnalare sulla carta di circolazione le generalità del guidatore diverso dall’intestatario soltanto se l’utilizzo dura da almeno 30 giorni. Per chi vìola la nuova regola è prevista una multa dai 705 ai 3.526 euro, oltre al ritiro della carta di circolazione.
Ma attenzione ad alcuni dettagli importanti:
1) si è esentati dall’obbligo nel caso in cui si guidi il mezzo intestato a un familiare, purché convivente;
2) sono esentati dall’obbligo anche tutti i soggetti che effettuano attività di autotrasporto;
3) la regola è valida invece per i comodati d’uso, compresi quelli delle auto aziendali;
3) la norma non è retroattiva, ha quindi effetto solo a partire dal 3 novembre 2014;
4) per annotare sulla carta di circolazione nell’Archivio Nazionale dei Veicoli le generalità del guidatore diverso dall’intestatario (nome, cognome, data e luogo di nascita e luogo di residenza) è necessario rivolgersi all’ufficio competente della Motorizzazione civile. Bisogna compilare due moduli (uno con i dati dell’intestatario, l’altro con quelli del guidatore), dopodiché verrà emesso un tagliandino da applicare al libretto. Il costo complessivo è di 25 euro. E’ possibile sbrigare l’operazione anche attraverso un’agenzia di pratiche automobilistiche, che però – naturalmente – chiederà un compenso a parte.
5) Se la Polizia ritiene di farvi una multa, sta a lei dimostrare che guidate il veicolo non intestato a voi da più di 30 giorni. E nella maggior parte dei casi non potrà che chiedervi: “Da quant’è che guida quest’auto?”. Indovinate quale risposta non dovete dare.
Allegati: La circolare del ministero dei Trasporti.pdf