Grazie a Enrico Bartolini Milano può di nuovo fregiarsi di un ristorante tre stelle Michelin. Lo chef, che ha conquistato con il suo ristorante Mudec in Via Tortona, il massimo riconoscimento della Guida Rossa, rappresenta la grande novità dell’edizione 2020. Una decisione a dire la verità non inaspettata. Il giovane Bertolini ha un cursus honorum di tutto rispetto: una prima stella nel 2010 a le Robinie e poi la seconda nel 2011 al Ristorante Devero confermate nel 2017 quando approda al Mudec. La motivazione dei giudici Michelin riconosce “che la sua personalità spicca per ricerca e sperimentazione, armonizzandosi perfettamente con la dinamicità di Milano e regalando un tocco da artista al ricco patrimonio gastronomico italiano”.
Con Bartolini i ristoranti tristellati in Italia salgono da 10 a 11. Ecco dopo Bartolini gli altri ristoranti tre stelle che secondo la Guida valgono un viaggio: Piazza Duomo ad Alba (CN), Da Vittorio a Brusaporto (BG), St. Hubertus, a San Cassiano (BZ), Le Calandre a Rubano (PD), Dal Pescatore a Canneto Sull’Oglio (MN), Osteria Francescana a Modena, Enoteca Pinchiorri a Firenze, La Pergola a Roma, Reale a Castel di Sangro (AQ), Mauro Uliassi a Senigallia (AN).
In totale quest’anno sono 33 i nuovi ristoranti stellati che si affacciano sulla scena culinaria “offrendo la propria, personale testimonianza delle infinite varianti della cucina del Bel Paese”, che per la cronaca è il secondo paese al mondo per numero di ristoranti stellati.
Altra novità della Guida di quest’anno riguarda i due nuovi ingressi fra le 2 stelle (35 in totale): La Madernassa, a Guarene in provincia di Cuneo dove lo chef Michelangelo Mammoliti classe 1985, propone una cucina che esprime rigore, tecnica e precisione, ma l’anima viene dalla tradizione e dai prodotti piemontesi, a cui si aggiungono proposte di mare, ingredienti esotici, talvolta asiatici, e i prodotti coltivati personalmente da Michelangelo nell’orto del ristorante”, e GLAM di Enrico Bartolini a Venezia. “Con tanta fantasia – si legge nella motivazione – la carta “pesca” nel mercato di Rialto e non solo per le specialità ittiche, a cui si aggiungono ricette del territorio reinterpretate dall’estro dello chef Donato Ascani, classe 1987”.
Ancora una novità che farà discutere riguarda il grande Vissani, il suo ristorante di Baschi ha perso una delle due stelle che aveva mantenuto negli ultimi anni risultando,, per gli ispettori della guida, degno solo di una..
328 infine i ristoranti dalla “cucina di grande qualità, gratificati di una stella Michelin, che meritano la tappa”, dei quali 30 new entry. In particolare le regioni più ricche di novità sono la Lombardia, la Campania e la Toscana, nelle quali si concentrano più del 50% delle nuove stelle.
La Lombardia è la regione più stellata, con 6 novità: 62 ristoranti (3 3 stelle 5 2 stelle 54 1 stella). Il Piemonte, con 4 novità, è sempre in seconda posizione, con 46 ristoranti (1 3 stelle 4 2 stelle 41 1 stella), mentre la Campania, con 6 novità, si colloca al terzo posto del podio, con 44 ristoranti, (6 2 stelle 38 1 stella). A seguire, la Toscana, con 6 novità, per un totale di 40 ristoranti (1 3 stelle 4 2 stelle 35 1 stella) e, infine, il Veneto, a quota 37, con due novità (1 3 stelle 4 2 stelle 32 1 stella).
Tra le province, Napoli è sempre in vetta con 26 ristoranti (6 2 stelle 20 1 stella), Roma in seconda posizione con 24(1 3 stelle 1 2 stelle 22 1 stella). Seguono Milano con 20 ristoranti, la cui vitalità in molti campi vede oggi finalmente premiata anche la sua scena gastronomica grazie al nuovo tre stelle. (1 3 stelle 3 2 stelle 16 1 stella), Bolzano con 19 (1 3 stelle 4 2 stelle 14 1 stella), Cuneo a quota 18 (1 3 stelle 2 2 stelle 15 1 stella).
“Anno dopo anno, la Guida – commenta Sergio Lovrinovich, Direttore Guida Michelin Italia – testimonia che la straordinarietà della nostra cucina sta nell’eccellenza dei prodotti, nelle tradizioni radicate nel territorio e nella capacità di innovare. Forse è “tutto qui”, ma essere semplici e allo stesso tempo innovativi è un duro lavoro, che esige costanza, passione e collaborazione”.
Altra novità della Guida di quest’anno sono i 4 premi speciali: il Mentor Chef Michelin 2020, by Eberhard assegnato a Gennaro Esposito, Ristorante Torre del Saracino, Vico Equense. “Da quando, come ama dire, “tritava prezzemolo e puliva verdure nelle cucine delle trattorie del suo paese”, Gennaro Esposito – recita la motivazione – ha sempre saputo che “avrebbe fatto il cuoco”. Oggi, attore indiscusso dell’attuale scena gastronomica italiana, il suo stile di cucina è rimasto fedele a sé stesso: “pescare dal territorio e costruire piatti che soddisfino i sensi e la mente”. Questo sa fare e insegnare.
Nella sua Torre del Saracino sono passati alcuni dei più bravi talenti del momento e la capacità di seminare valori di cultura gastronomica è riconosciuta e confermata dal suo nome che ispira fiducia e sicurezza. Un vero mentore, un faro per i giovani che vogliono approdare all’affascinante, ma duro mondo della cucina. Gennaro Esposito sa comunicare, con la vita, che “i risultati sono figli di un ordine mentale che prevede, sì, la creatività, ma che si traduce in rigore e disciplina, tutto ben dosato come gli ingredienti di un grande piatto”.
Giovane Chef Michelin 2020, by Lavazza è Davide Puleio, Ristorante L’Alchimia, Milano. Il premio Servizio di Sala By Coppini è andato a Sara Orlando Ristorante Locanda di Orta, Orta San Giulio. Infine il Passion for Wine Michelin 2020, By Consorzio del Brunello di Montalcino ha premiato Rino Billia, Ristorante Le Petit restaurant, Cogne.
La 65a edizione della Guida MICHELIN Italia propone ai suoi lettori oltre al panorama dei migliori ristoranti del bel paese anche 2700 alberghi e ristoranti. Tra i 2075 ristoranti: oltre 1400 ristoranti propongono un buon pasto con prodotti di qualità. Poi ci sono 266 Bib Gourmand con la faccina sorridente dell’Omino Michelin che si lecca i baffi ristorante che propone una piacevole esperienza gastronomica, con un menu completo a meno di 35 euro.