Perché l’euro digitale? La crescente digitalizzazione dei pagamenti, accelerata dalla pandemia e dall’aumento dell’uso di carte e pagamenti online, ha spinto le banche centrali a considerare nuove forme di valuta. Un euro digitale, simile al contante ma in formato digitale, offrirebbe un metodo di pagamento sicuro e inclusivo, rispondendo alla domanda di moneta digitale e contrastando la potenziale diffusione di valute emesse da soggetti privati, che potrebbero compromettere la sovranità monetaria e la stabilità economica. La sua introduzione, però, è ancora in fase di studio e la sua emissione dipenderà da un complesso processo legislativo. La decisione finale dovrà affrontare preoccupazioni e polemiche riguardo alla sua implementazione, sicurezza, e impatti sul sistema bancario.
Domani Stefano Siviero, vice capo del Dipartimento Mercati e Sistemi di Pagamento della Banca d’Italia, approfondirà il tema su FIRSTonline nella nuova puntata di Guida alla finanza, realizzata da REF Ricerche in collaborazione con Allianz Bank Financial Advisors e diffusa in 16 lingue.
Biografia di Stefano Siviero
Stefano Siviero è vice capo del Dipartimento Mercati e Sistemi di Pagamento della Banca d’Italia, co-chair di uno dei gruppi di lavoro istituiti nel quadro della Roadmap G20-FSB per il miglioramento dei pagamenti transfrontalieri e membro del Markets Committee della Banca dei Regolamenti Internazionali. In precedenza, è stato responsabile del modello econometrico e delle previsioni della Banca d’Italia, dove ha poi ricoperto la posizione di Capo del Servizio Congiuntura e Politica Monetaria. Ha rappresentato la Banca d’Italia in molti gruppi di lavoro e comitati internazionali, tra i quali, per oltre dodici anni, il Comitato per la Politica Monetaria della Banca Centrale Europea. Ha conseguito il titolo di PhD dalla University of Pennsylvania nel 1995.