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Guida al Referendum costituzionale: 15 domande e risposte

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Domenica 20 e lunedì 21 settembre gli italiani sono chiamati a esprimersi su un nuovo referendum costituzionale. In contemporanea, si svolgono anche le elezioni amministrative in sette Regioni e 962 Comuni. Questa guida, però, è dedicata solo all’appuntamento referendario, di cui puntiamo a chiarire aspetti teorici e pratici. Iniziamo dalla domanda che troveremo sulla scheda.

1) QUAL È IL QUESITO REFERENDARIO?

Eccolo:

«Approvate il testo della legge costituzionale concernente”Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari”, approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n.240 del 12 ottobre 2019

2) DI QUANTO SI RIDUCE IL NUMERO DEI PARLAMENTARI?

La modifica principale alla Costituzione riguarda il numero dei parlamentari, che scende da 945 a 600. In particolare, i deputati passano da 630 a 400 e i senatori da 315 a 200.

Se consideriamo solo gli eletti nella circoscrizione estero, i deputati calano da 12 a 8 e i senatori da 6 a 4.

3) QUANTI SENATORI DEVE AVERE, COME MINIMO, OGNI REGIONE?

Il numero minimo di senatori eletti in ciascuna regione si abbassa da 7 a 3. Rimangono le eccezioni già previste dalla Costituzione: in Molise si eleggono due senatori, in Valle d’Aosta uno solo.

4) QUALI REGIONI AVRANNO MENO SENATORI?

A parte Molise e Valle d’Aosta, le Regioni con meno senatori saranno Basilicata e Umbria (3), seguite da Friuli Venezia Giulia e Abruzzo (4), Liguria, Marche e Sardegna (5).

5) COSA CAMBIA PER TRENTO E BOLZANO?

Le province autonome di Trento e Bolzano vengono equiparate alle Regioni. Perciò, se la riforma sarà approvata, ciascuna avrà diritto a tre senatori.

6) COSA CAMBIA PER I SENATORI A VITA?

Di fatto, nulla. La riforma si limita a rimuovere un’ambiguità del testo originario che comunque è sempre stata interpretata in senso restrittivo: 5 è il numero massimo di senatori a vita che possono essere in carica contemporaneamente, e non il numero massimo di senatori a vita che ciascun Presidente della Repubblica può nominare. Tuttavia, in termini di rilevanza politica, è chiaro che con un’assemblea più piccola il peso dei senatori a vita aumenterebbe.

7) IL REFERENDUM RIGUARDA ANCHE L’ETÀ PER ESSERE ELETTI ED ELEGGERE I PARLAMENTARI?

No. La riforma costituzionale che modifica l’età minima per eleggere ed essere eletti deputati e senatori (elettorato attivo e passivo) è affidata a un disegno di legge diverso, su cui il Parlamento sta ancora discutendo.

8) QUANDO ENTRANO IN VIGORE LE NUOVE REGOLE?

Se la riforma sarà approvata, le nuove regole si applicheranno dopo il prossimo scioglimento delle Camere (comunque non prima che siano passati almeno 60 giorni dall’entrata in vigore della legge).  

9) È PREVISTO UN QUORUM?

No: il quorum del 50% più uno degli aventi diritto al voto è previsto solo per i referendum abrogativi, non per quelli costituzionali. La riforma sarà quindi promossa o bocciata a prescindere dall’affluenza.

10) QUALI DOCUMENTI BISOGNA PORTARE AL SEGGIO?

Prima di entrare in cabina, occorre presentare al seggio la tessera elettorale e la carta di identità “o altro documento d’identificazione munito di fotografia, rilasciato da una pubblica amministrazione, anche se scaduto, purché sia sotto ogni altro aspetto regolare ad assicuri l’identificazione dell’elettore”, si legge sul sito del ministero dell’Interno. Va bene anche una tessera di riconoscimento rilasciata da un ordine professionale, purché contenga una fotografia.

11) DOVE E COME SI RINNOVA LA TESSERA ELETTORALE?

Bisogna andare nell’ufficio elettorale del Comune in cui si ha la residenza, che resterà aperto dalle 9 alle 18 “nei due giorni antecedenti la data della consultazione e, nei giorni della votazione, per tutta la durata delle operazioni di voto”, scrive ancora il Viminale.

12) DA CHE ORA E FINO A QUANDO RIMANGONO APERTI I SEGGI?

È possibile votare dalle ore 7 alle 23 di domenica 20 e dalle 7 alle 15 di lunedì 21 settembre.

13) COME PUÒ VOTARE CHI È RICOVERATO IN OSPEDALE?

Gli elettori ricoverati possono votare nelle sezioni ospedaliere, che però sono presenti solo se la struttura ha almeno 100 posti letto. In caso contrario, a raccogliere i voti sono i seggi speciali, ma è necessario fare domanda in anticipo.

14) E CHI È IN QUARANTENA PER IL COVID?

Chi è in quarantena o in isolamento volontario può votare solo se, in un periodo compreso fra il decimo e il quinto giorno prima della votazione, ha inviato al sindaco i seguenti documenti:

  • una dichiarazione che attesti la volontà di votare da casa, con tanto di indirizzo;
  • un certificato rilasciato dal funzionario medico designato dalla Asl (in una data non anteriore al 14esimo giorno prima della della votazione) che attesti la condizione di chi è sottoposto a trattamento domiciliare o si trova in quarantena o in isolamento fiduciario nella propria abitazione.

15) COSA RISCHIA CHI ENTRA IN CABINA ELETTORALE CON IL CELLULARE?

Ha fatto giurisprudenza il caso di un 77enne che, per aver fotografato la scheda mentre votava, è stato condannato a pagare 15mila euro.

Per altre risposte consulta le Faq del ministero dell’Interno.

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Categories: Politica