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Guida ai migliori vini d’Italia: il Gambero Rosso laurea un Sauvignon altoatesino e un Chianti dei colli fiorentini al top dei vini rossi e bianchi di quest’anno

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Il migliore vino bianco dell’anno? E’ l’Alto Adige Sauvignon Gran Lafóa Ris. ’21 – Colterenzio prodotto in un vigneto che negli anni Ottanta iniziò una rivoluzione qualitativa “una selezione esasperata della porzione di vigna più vocata a questa varietà, a 450 metri di quota, che regala un bianco poderoso, intensissimo e allo stesso tempo straordinariamente elegante”.

Viene dalla Toscana invece il miglior vino rosso dell’anno, è il Chianti Colli Fiorentini Molino degli Innocenti Ris. ’19 – Torre a Cona che “incarna perfettamente il paradigma del grande rosso, classico e moderno allo stesso tempo. Un vino di struttura ma non imponente, ottenuto da un terroir storico e da un’uva autoctona, tutto giocato sulla profondità, sulla finezza dei dettagli, sull’eleganza”.

Ci si sposta quindi nell’Oltrepò per trovare la migliore Bollicina dell’Anno: OP Pinot Nero M. Cl. Pas Dosé Poggio dei Duca ’19 – Calatroni, “Uno splendido esempio di quello che il pinot nero, in questo caso da un’unica parcella a 550 metri di quota nel comune di Rocca de’ Giorgi, può dare in un terroir vocato come l’Oltrepò”. 

Migliore Bollicina dell’Anno: OP Pinot Nero M. Cl. Pas Dosé Poggio dei Duca ’19 – Calatroni; miglior Rosato RGC Valtènesi Chiaretto Antitesi ’23 – Avanzi

La Guida dei Vini d’Italia 2025 del Gambero Rosso “fotografa” come ogni anno lo stato di salute del mondo enologico italiano un ricco panorama di eccellenze che emerge da ben 24.772 referenze, a fronte di circa 40mila vini degustati. Un panorama prezioso per gli appassionati di vino in cui spiccano 498 Tre Bicchieri, il massimo riconoscimento conferito dagli esperti della Guida ai vini eccellenti tra cui 52 al debutto al vertice, con una nuova sezione dedicata ai Vini Rari, voluta per dare spazio anche alle realtà vitivinicole più piccole, caratterizzate da una tiratura di bottiglie molto limitata e quindi doppiamente preziosa. Cinquanta grandi bottiglie a tiratura limitata capaci di accendere la curiosità dei collezionisti: veri tesori enologici che passano da prestigiose cuvée affinate per 40 anni sui lieviti, a singole parcelle o vini da meditazione per una carta dei vini davvero unica.

Attribuiti 498 Tre bicchieri a fronte di circa 40mila vini degustati

Proseguendo con i premi speciali troviamo come Rosato dell’Anno: RGC Valtènesi Chiaretto Antitesi ’23 – Avanzi, “Un vino apparentemente delicato e sottile, Antitesi fa parte della nouvelle vague dell’enologia italiana che ha rivoluzionato lo stile e l’immagine del Rosé in Italia. Rivoluzione iniziata in Valtènesi, dove Avanzi realizza questo delizioso Chiaretto a base di groppello: straordinaria facilità di beva, fini note fruttate, tagliente e minerale. Dalla sua ha anche una grande capacità d’evoluzione nel tempo”.

Si scende quindi in Calabria per trovare il migliore Vino da Meditazione dell’Anno: è il Moscato Passito al Governo di Saracena ’15 – Feudo dei Sanseverino dei fratelli Bisconte che hanno firmato un altro piccolo capolavoro di spettacolare profondità e complessità, un vero vino da meditazione da scoprire lentamente nelle sue mille sfumature”.

Premio Miglior Rapporto Qualità-Prezzo al Lambrusco di Grasparossa di Castelvetro 7Bio – Settecani

Un premio che richiama sempre molto attenzione dei consumatori attenti come non mai di questi tempi al portafoglio è quello per il Miglior Rapporto Qualità-Prezzo, premio andato al Lambrusco di Grasparossa di Castelvetro 7Bio – Settecani, “una Cooperativa che lavora in maniera esemplare e riesce – grazie all’impegno dei soci e della squadra che la dirige – a realizzare prodotti autentici, che raccontano perfettamente il territorio d’origine e che vengono proposti a un prezzo davvero abbordabile”. 

 Per la sezione Progetto Solidale il premio è andato a Lis Neris della famiglia Pecorari “che capo la Fondazione Fancesca Pecorari ONLUS, che da anni è impegnata in progetti di assistenza ai bambini del Myanmar, dell’Andhra Pradesh in India e dell’Uganda. Con il loro contributo fondamentale sono state costruite 34 scuole. 

È in Sicilia, per i giudici della Guida del Gambero Rosso la Cantina Emergente dell’anno in territorio etneo dove Renato Maugeri e delle figlie Carla, Michela e Paola, “nel rapido volgere di tre vendemmie si è imposta come una delle più significative della denominazione, un risultato che passa dalle vinificazioni per vigna fino a un completo sistema d’ospitalità. E ha grandi progetti di sviluppo”. 

Nella lista dei premi speciali troviamo quindi quello per la Vitivinicoltura Sostenibile attribuito quest’anno a Resistenti Nicola Biasi artefice dell’introduzione delle nuove varietà “resistenti” in viticoltura, “un enologo dal lungo curriculum che alle parole ha unito i fatti, realizzando e contribuendo a realizzare le più interessanti e innovative etichette con le nuove varietà sotto l’insegna Resistenti Nicola Biasi. Un premio meritatissimo”.

Gli altri premi speciali sono andati a Belisario come Cooperativa dell’anno, per aver saputo raccontare “il territorio di Matelica con vini dal taglio curato e impeccabile, spesso indimenticabili e capaci di sfidare il tempo” mentre quello di Viticoltore dell’Anno se lo è aggiudicato Mario Fontana ”Erede di una lunga tradizione di viticoltori”; e quello della Cantina dell’Anno è andato a San Leonardo con questa motivazione “Da oltre 300 anni la famiglia Guerrieri Gonzaga è custode di questa splendida tenuta, che grazie alla passione e all’impegno in prima persona di Carlo, enologo, e ora di suo figlio Anselmo si è guadagnata una reputazione internazionale per la qualità dei suoi vini”.

“Il lavoro che sta dietro alla Guida è immane” commenta Lorenzo Ruggeri, direttore responsabile del Gambero Rosso. “Sono orgoglioso di un team di quasi 70 esperti, coordinati dai curatori Giuseppe Carrus, Gianni Fabrizio e Marco Sabellico. Mai come in questo momento è urgente raccontare la bellezza condensata in un buon bicchiere di vino. Non parliamo solo di territorio, paesaggio e valore umano ma di un vero e proprio stile di vita: uno sguardo curioso sul mondo. Dopo aver assaggiato quasi 40mila campioni siamo in grado di scattare una foto ad alta risoluzione del mondo del vino italiano che ha davanti grandi sfide. Un universo di affascinante complessità, in perenne evoluzione. Come la nostra Guida”.

Altra novità dell’edizione di quest’anno infine è un nuovo e ambizioso corso dedicato al Vino del Futuro, coordinato dal professore Attilio Scienza, “con un programma didattico trasversale, ricco e altamente innovativo per valorizzare un’Italia vitivinicola in un momento di grandissime trasformazioni. Il progetto formativo, articolato in 4 moduli a distanza per un totale di 150 ore di lezioni on demand, oltre a seminari in presenza, rappresenta un viaggio completo della filiera: dalle novità in vigna a quelle del mercato, modelli di business e nuovi linguaggi tra storytelling e mondo digitale”.

Piemonte e Toscana, rispettivamente con 91 e 75 vini premiati, sul podio per numero di Tre Bicchieri

Considerando il panorama enologico nazionale che emerge dalla Guida, Il Piemonte e la Toscana, rispettivamente con 91 e 75 vini premiati, sono come al solito sul podio per numero di Tre Bicchieri.  Per il Piemonte va sottolineato come il consumo di vino sembri essersi spostato sui bianchi e quindi in primis è il momento d’oro del Timorasso; per la Toscana è il Chianti Classico la denominazione più rappresentata con più di 20 etichette premiate, ma non mancano etichette memorabili, tra le altre zone, anche di Montalcino, Bolgheri, San Gimignano.

Per le altre regioni, facendo un rapido excursus da Nord a Sud della nostra penisola, si può dire che tra tante conferme e vini premiati per la prima volta, la Lombardia vanta il primato nazionale sul metodo classico in termini di Tre Bicchieri, con tanti Franciacorta e Oltrepò Pavese. In Veneto emergono etichette dal carattere spesso più snello e agile nel distretto del valdobbiadenese. In Abruzzo, malgrado alcune problematiche, il comparto del Montepulciano è quello maggioritario all’interno della lista di premiati.

In Campania si colgono segnali positivi che vengono dal comparto rossista, più centrato rispetto a quello dello scorso anno. In Puglia, nonostante la vendemmia anticipata e la siccità che ha causato un abbassamento delle rese, i produttori che hanno lavorato bene hanno ottenuto risultati dal soddisfacente all’ottimo. In Calabria si segnala il ritorno in grande stile del Cirò, che grazie a tanti bravissimi produttori, storici o nuovi che siano, si sta affermando come un grande vino.

Infine, In Sicilia, l’Etna, come anticipato, gioca la parte del leone, soprattutto nel suo lato rossista con ben nove vini che raggiungono il gradino più alto del podio

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