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Guerra, sanzioni e Fed: tris letale per le Borse. Auto e tech in caduta ma Avio va in orbita. Sale lo spread

Pixabay

La guerra all’inflazione e le sanzioni in arrivo sul fronte della guerra vera pesano sui mercati finanziari oggi in profondo rosso nell’attesa della pubblicazione stasera dei verbali dell’ultima riunione della banca centrale Usa, da cui dovrebbe emergere una prossima stretta sul costo del denaro e, ancor più temuta, la riduzione della liquidità oggi garantita ai mercati dalla Fed (circa nove mila miliardi di dollari). 

Il risultato, inevitabile, è che oggi il Toro vede rosso ovunque si giri: perdono colpi i titoli ciclici, a partire dal mondo dell’auto, ma anche la tecnologia e perfino i petroliferi, investiti dal calo della domanda cinese. Gli unici settori in terreno positivo sono gli assicurativi + 0,50% e le utility. In cima all’indice italiano spiccano Snam +2,7%, Italgas +1,6% ed Unipol +0.7%. Ancora in rosso invece Generali -0,9%.

 Borsa di Milano, in caduta auto e tech

Ma Piazza Affari alle 13 lascia comunque sul terreno l’1,5% circa  scivolando poco sopra i 24,500 mila punti in linea con l’indice Eurostoxx e Francoforte. In fondo al paniere principale ci sono Stellantis – 4,3 e Cnh Industrial -3,3%. Pesanti le perdite di Prysmian -3,5%. Perde colpi anche Stm -2,5% su cui Citigroup ha tagliato il target price a 53 euro. In febbraio, le vendite globali di semiconduttori sono salite del 32,4% anno su anno.

Exploit di Avio: +12,5%

Merita la prima pagina l’exploit di Avio +12,5%. A proiettare in orbita la società è stato l’accordo tra Blue Origin di Jeff Bezos e Ariane Espace, il gruppo francese che fornirà i nuovi razzi Ariane 64 per 18 lanci nello spazio di satelliti della costellazione Kuiper di Amazon, il cui obbiettivo è portare le connessioni internet nelle zone prive di collegamento in aperta concorrenza con Space X di Elon Musk. L’intesa coinvolge Avio che da sempre   produce i booster (motori ausiliari) per i razzi Ariane.

Sale anche Saipem +1% che si è aggiudicata nuovi contratti nel drilling offshore in Medio Oriente e in Africa Occidentale per un totale di oltre 400 milioni di dollari. 

Pressione sui Btp, preoccupa il quadro macro

Prosegue la pressione in vendita sui bond governativi. I Treasury Note a dieci anni è sui massimi dal 2019, stamattina siamo a 2,61%, Bund tedesco a 0,63%, BTP a 2,31%, massimo da due anni. Lo spread si allarga a 165 punti.

Inquietante il quadro macro, con l’eccezione degli Usa. L’indice cinese Caixin, concentrato sulle medie imprese, è sceso a quota 42 da 50 punti, trascinato giù dal lockdown di Shanghai. Perde colpi anche la Germania colpita dalla discesa degli ordini all’industria -2,2%. E secondo il Ref la crescita italiana nel 2022 non supererà il 2%, un’eredità statistica dello scorso anno dal 3,7% stimato lo scorso gennaio. 

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