X

Guerra Dazi, anche Wall Street capitola. Banche e auto giù

Seduta pesante per le Borse europee, che chiudono in rosso, mentre Wall Street interrompe la scia positiva e viaggia al momento in ribasso. Torna alla ribalta la guerra commerciale fra Stati Uniti e Cina, con l’ipotesi di dazi per altri 200 miliardi di dollari su importazioni cinesi da parte di Washington e con Pechino che minaccia ritorsioni, denunciando il bullismo commerciale degli americani. Non contento Donald Trump, giunto in Europa al vertice Nato, accusa la Germania di essere “prigioniera” della Russia e chiede più contributi per la propria difesa.

Arretrano i titoli legati all’auto, ma anche i petroliferi con il pesante ribasso dell’oro nero, dopo l’annuncio della riapertura di terminal chiave per le esportazioni da parte della Libia e nonostante il calo delle scorte settimanali Usa: Brent, -2,94%, 76,54 dollari al barile; Wti, 2,01%, 71,1 dollari. In calo anche l’oro, -0,65%, 1247,36 dollari l’oncia.

Piazza Affari perde l’1,58%, scendendo a 21.708 punti, con la scuderia Agnelli in ritirata, Juve compresa, -5,18%; la pecora nera è Cnh -4,92%. Male Francoforte, -1,53%; Parigi -1,48%; Madrid -1,57%; Londra -1,28%; Zurigo -0,97%.

In leggero calo il cambio euro dollaro, intorno a 1,171. La moneta unica risale dai minimi di seduta quando, secondo Reuters, filtrano indiscrezioni relative a diverse interpretazioni nel board Bce sui possibili tempi di un rialzo dei tassi. La frase a due facce sarebbe “through the summer” del 2019, utilizzata dalla banca centrale europea nell’ultimo meeting. Alcuni membri, sostiene Reuters, escludono un rialzo dei tassi prima della fine dell’estate prossima, mentre altri lasciano aperta la possibilità a un rialzo già nel meeting di luglio. Su questa differenza di pochi mese si giocherebbero le oscillazioni.

Stabile l’obbligazionario, con il rendimento del Btp 10 anni a 2,69% e lo spread con il Bund di 237.70 punti base (+0,3%). Dopo lo spettro del cigno nero evocato ieri dal ministro Paolo Savona, oggi il vicepremier Luigi Di Maio assicura che Italia non vuole uscire o farsi buttare fuori dall’euro.

In Piazza Affari la blue chip peggiore è Cnh, penalizzata dal rischio dazi sui cereali e da Jp Morgan che stima il prezzo obiettivo a 11,5 dollari da 13 dollari per il titolo quotato a Wall Street (dove al momento perde oltre il 4%). Giù Tenaris, -3,39%, retrocessa da Credit Suisse a “Neutral” da “Outperform”. Vendite su Banca Mediolanum, -3,7%; Exor -3,28%; Azimut -3,05%. Generalmente deboli le banche, con l’eccezione di Banca Carige +2,38%.

I limitati acquisti si concentrano su Campari, +1,31%; Leonardo +0,4%; Recordati +0,03%. Saipem +0,14%, si salva delle vendite e chiude in controtendenza nel settore con la notizia di Bloomberg relativa alla firma di un contratto FEED (Front-End Engineering & Design) fra Nigeria LNG e un consorzio composto da Saipem, TechnipFMC e Chiyoda per la progettazione di un settimo impianto sulle coste del Paese africano dedicato alla produzione di gas naturale liquefatto.

Sullo Star svetta Gima TT, +3,01%, che annuncia lo sbarco ufficiale in Cina grazie a un accordo di fornitura di linee per il confezionamento di sigarette con la società Shanghai Tobacco.
Per trovare i fuochi d’artificio però bisogna spostarsi sull’Aim, dove si registra un altro debutto col botto: è quello di Askoll Eva, +31,14%, società vicentina di biciclette e scooter elettrici.

Related Post
Categories: Finanza e Mercati