X

Grieco: “Il nostro tablet è già a break even ma presto Olivetti lancerà 2 nuovi Olipad”

Fin dai tempi in cui era diventata l’erede di Marisa Bellisario ai vertici di Italtel, Patrizia Grieco, una delle poche top manager italiane da prima che si inventassero le quote rosa, ha sempre avuto il gusto delle sfide impossibili. Quando tre anni fa il numero uno di Telecom Italia, Franco Bernabè, l’ha chiamata alla guida di Olivetti affidandole la poltrona di amministratore delegato, molti dubitavano che sarebbe riuscita a resuscitare un’azienda ricca di blasone ma praticamente decotta come quella di Ivrea. Ma, se rilanciare Olivetti poteva sembrare una sfida al limite del temerario, non meno audace è parso all’inizio della primavera il lancio sul mercato di Olipad, il primo tablet italiano, dopo il boom dell’Ipad. E’ presto per dire se l’Olivetti di Patrizia Grieco vincerà la sfida del tablet, ma i numeri dei primi tre mesi e i progetti che stanno per realizzarsi sembrano darle anche stavolta ragione. “Una cosa è certa: già oggi Olipad è a break even”, afferma l’ad di Olivetti in questa intervista a FIRSTonline.info.

FIRSTONLINE – Dottoressa Grieco, tre mesi fa l’Olivetti ha deciso di entrare sul mercato dei tablet con Olipad: di fronte al boom dell’Ipad non è un’impresa disperata?

GRIECO – Per rispondere bisogna immaginare che il mercato dei tablet sia diviso in due parti: la prima metà è monopolizzata da Apple ed è, almeno per ora, inespugnabile, ma la seconda metà è un territorio libero ed aggredibile anche da player più piccoli come sia noi. E’ esattamente in questa seconda parte del mercato che noi ci siamo posizionati con un prodotto come Olipad che è competitivo in termini di prezzo, perché costa circa 200€ meno dell’Ipad e offre applicazioni personalizzate per il mondo business dove Olivetti ha più di una carta da giocare.

FIRSTONLINE – Al momento del suo lancio, Lei ha annunciato che l’obiettivo di Olivetti è vendere nel 2011 100 mila Olipad in un mercato che in Italia assorbe 1 milione e mezzo di tavolette l’anno e nel mondo oltre 44 milioni di tavolette: non Le sembra un traguardo troppo ambizioso?

GRIECO – Dall’andamento dei primi mesi direi proprio di no. Siamo partiti all’inizio di marzo e in meno di tre mesi siamo già in linea con i nostri piani, che sono volutamente prudenti. I numeri parlano chiaro.

FIRSTONLINE – Finora quanti Olipad sono stati venduti?

GRIECO – Solo in Italia ne stiamo consegnando, a richiesta dei distributori, circa 30 mila entro luglio, che è un risultato per noi eccellente e in linea con i nostri obiettivi che sono focalizzati sulla clientela in mobilità. Se al risultato italiano aggiungiamo le potenzialità del mercato estero e in particolare dell’Europa e del Brasile e dell’Argentina, dove ci stiamo affacciando solo ora con il nostro tablet ma dove la presenza del gruppo Telecomitalia è molto rilevante, si comprende che l’obiettivo dei 100 mila Olipad da vendere entro l’anno è tutt’altro che irrealistico.

FIRSTONLINE – Quanti Olipad pensate di vendere in Italia e quanti all’estero?

GRIECO – Metà sul mercato domestico e l’altra metà all’estero e soprattutto in Sudamerica sfruttando l’offerta sinergica con Telecomitalia.

FIRSTONLINE – Il target della vostra tavoletta è il mercato consumer o il mercato business?

GRIECO – L’uno e l’altro. Nei nostri piani di vendita il mercato consumer rappresenta circa il 30% del totale e il mercato business l’altro 70%.

FIRSTONLINE – Come pensate di aggredirli? La rete di distribuzione Tim-Telecom è in grado di valorizzare una nuova offerta commerciale come quella dei vostri tablet?

GRIECO – Per quanto concerne l’offerta consumer facciamo leva sui canali distributivi del gruppo Telecomitalia, ma non trascuriamo altre potenzialità che vogliamo sfruttare – a partire da settembre – nelle grandi reti distributive dell’elettronica di consumo. Per quanto riguarda il mercato business il tablet si sta rivelando uno strumento ideale per servire il mondo della mobilità puntando sul know how, sulla rete commerciale dei dealer Olivetti, su un servizio di prossimità al cliente, anche grazie ad un’assistenza qualificata e capillare. Non dimentichiamo che Olivetti può contare su 4mila operatori e tecnici distribuiti su tutto il territorio nazionale.

FIRSTONLINE – Quando comincerete a guadagnare vendendo Olipad?

GRIECO – Siamo già a break even adesso e questo è di per sé un grosso risultato. Se raggiungiamo, come tutto lascia pensare, le 100 mila tavolette vendute entro l’anno facciamo profitti in grado di migliorare il conto economico complessivo, che già ora è trainato dall’offerta più innovativa, senza contare gli effetti delle applicazioni. Consideri che su un mercato mondiale di 44,6 milioni di tablet, il valore del mercato delle applicazioni è di 30 miliardi di dollari. In più l’Olivetti ha in serbo altre novità che verranno lanciate presto sul mercato.

FIRSTONLINE – Nei tablet o altrove?

GRIECO – Anche nei tablet, perché la partita è aperta e vogliamo giocarla al meglio, modulando sempre più la nostra offerta sulle attese del mercato e puntando sulla competitività di prezzo e sulla qualità del prodotto. Entro l’anno lanceremo due nuovi modelli di Olipad mantenendo un posizionamento di prezzo competitivo, value for money.. Un tablet da 10 pollici, come quello attualmente sul mercato ma più sottile e con uno schermo migliore, e un tablet da 7 pollici, più sottile e più agile ma con ottima visibilità.

FIRSTONLINE -Il tablet è solo l’ultima delle novità lanciate sotto la sua gestione da Olivetti e l’anno scorso c’era stata la nuova gamma di netbook/notebook e nell’estate del 2009 la piattaforma di gestione documentale HDO: vuol dire che Olivetti s’è resa conto di essere al bivio tra rinnovarsi o perire e che l’innovazione continua è la garanzia della sopravvivenza?

GRIECO – Sì, l’innovazione è la chiave della sopravvivenza, ma questo non vale solo per Olivetti. Vale per tutti. Un terzo delle società che nel 1970 stavano nella classifica Fortune delle 500 maggiori corporations americane nel 1983 erano già sparite. Il 98% delle aziende Usa non vive più di 11 anni e in Europa e Giappone la vita media delle aziende è di 12 anni. Molte grandi aziende ICT non sono più sul mercato: pensi a Compaq, Burroughs, Bull, NCR, Mita, Minolta e tante altre. Oggi i nuovi giganti sono giovani: Google è nata nel 1999, Facebook nel 2004. Tutto lo scenario di riferimento sta cambiando e il mondo dell’Information Technology – che vale 1.177 miliardi di dollari – è attraversato da rivoluzioni epocali che stanno trasfomando il mercato. Cambiano le competenze, le regole, gli asset e il tasso di innovazione è molto elevato, ma nessuna azienda può da sola replicare le capacità di innovazione del mercato. Oggi l’innovazione segue un modello ibrido, non è più solo endogena ed il successo dipende sempre di più dall’ecosistema.

FIRSTONLINE – L’Italia però non sembra messa benissimo.

GRIECO – Purtroppo la crisi economica e finanziaria ha complicato tutto e l’Italia – dove l’IT tra software, assistenza tecnica e hardware, vale più di 18 miliardi e mezzo di euro ma sconta una bassa cultura digitale delle aziende e della popolazione – dovrà attendere la fine del 2011 per arrestare le perdite subite in questi ultimi anni. Speriamo che prima o poi si capisca che l’investimento in ICT non è un optional e che ogni euro speso in ICT sviluppa 1,45 euro di pil.

FIRSTONLINE – In questo contesto in continuo movimento, come si sta riposizionando l’Olivetti?

GRIECO – Fino a due anni fa Olivetti era ancora focalizzata sui prodotti IT. Di fronte all’evoluzione del mercato ICT e alle nuove opportunità offerte dal Cloud, soprattutto in sinergia con il gruppo Telecomitalia, dal 2009 abbiamo disegnato una nuova strategia da HW a Solution Provider con la messa a punto di un’offerta integrata HW e SW, customizzata sul cliente e sostenuta da una rete di assistenza capillare. Questo è il retroterra da cui sono nati i nuovi prodotti: la piattaforma di gestione documentale HDO, la nuova gamma di netbook/notebook con servizi integrati di protezione per pc e dei dati e adesso Olipad, il primo tablet italiano sul mercato , che, come gli altri terminali del portfolio di offerta di Olivetti, si inserisce perfettamente nella strategia del “device abilitante”. Infine, il costante ampliamento dell’offerta di software e applicazioni a valore aggiunto per il business alimenta il magazzino virtuale Application Warehouse.

FIRSTONLINE – Ma i profitti dove contate di farli?

GRIECO – Facendo leva sui nostri prodotti proprietari e sull’offerta innovativa. La performance 2010 di Olivetti è stata emblematica del nuovo corso: a fronte di un mercato IT in calo del 10% il nostro fatturato, trainato dai prodotti innovativi, è cresciuto del 12 per cento.

FIRSTONLINE – Il conto economico però è ancora in rosso.

GRIECO – Purtroppo non basta il blasone dei marchi e il riposizionamento non si fa in un giorno. Oggi però Olivetti è tornata ad avere un futuro, ma sconta ancora il peso di un’azienda che per anni non ha saputo rinnovarsi. La strategia del rilancio è tracciata e nei prossimi due anni raggiungeremo il pareggio di bilancio sulla base di un’offerta innovativa che si arricchisce continuamente di nuovi prodotti e di nuovi servizi. Mi lasci dire che per un’azienda che fino a tre anni fa veniva data per morta non è un risultato da poco.

Related Post
Categories: Interviste
Tags: Tecnologia