Cresce l’allarmismo nei confronti di una possibile uscita della Grecia dalla zona euro. Ogni Paese della zona euro sarebbe stato invitato a preparare un piano d’emergenza individuale nell’eventualità che Atene abbandoni l’unione monetaria. A dirlo, due funzionari del gruppo di lavoro dell’Eurogruppo (Ewg), i tecnici che preparano la riunione dei ministri delle Finanze europei e che siedono nel consiglio del Fondo europeo di stabilità finanziaria (Esfs).
Gli esperti lo avrebbero deciso durante una conference call che si è tenuta lunedì scorso, ma è stato deciso di non dire nulla “per timore di una fuga di notizie”. La conferma la avrebbe avuta Reuters da due funzionari che hanno chiesto di rimanere anonimi e che hanno mostrato ai giornalisti il documento redatto da uno dei Paesi della zona euro. “Il gruppo di lavoro concorda che ogni Paese debba mettere a punto un piano di emergenza, ognuno il proprio, per le eventuali conseguenze di un’uscita della Grecia dall’euro“, ha dichiarato uno dei due tecnici.
Nel documento si elencano inoltre i costi potenziali della Grexit per ciascun Paese membro. Nel caso in cui la Grecia decidesse di seguire questa strada Ue e Fmi potrebbero offrire un sostegno con lo scopo di raggiungere “un divorzio amichevole”.
Nel frattempo però i leader europei continuano a dichiarare che continueranno a fare di tutto per far rimanere la Grecia nell’euro, a patto che rispetti i suoi impegni. Proprio qualche minuto fa, il presidente francese François Hollande ha dichiarato di non essere a conoscenza di un accordo tra paesi dell’area euro per elaborare piani di emergenza nazionali in caso di uscita della Grecia dalla valuta unica, anzi ha aggiunto: “Farò tutto quel che mi è possibile fare per convincere i greci a scegliere di restare nell’euro e per convincere gli europei che potrebbero essere scettici sulla necessità di tenere la Grecia nell’euro”.