X

GREGU, IL VINO CHE NASCE NEL VENTO E NEI PROFUMI DEL SUGHERO…

Firstonline

Il vento che arriva dal mare, il profumo dei boschi di sughero, di querce e di ulivi e poi una vigna immersa in una vegetazione selvaggia e primordiale. Eccoci in Sardegna, nella Costa Dorata, dove il vino nasce accarezzato dalla brezza marina, ingentilito dalla rugiada e racconta la storia del sogno di due giovani uomini che con il loro genitore hanno realizzato “ascoltando” le loro piante e dando vita a intringanti etichette di Vermentino, Cannonau e Maristellu (Bovale Sardo). Antioco Gregu con i figli Raffaele e Federico, una famiglia da generazioni impegnata nell’allevamento del bestiame, del porceddu e dell’agnello e nella produzione di formidabili formaggi pecorini, iniziano l’avventura nel 2000 con l’acquisto di trenta ettari di vigna e 16 ettari di bosco di sughero e laghetti nelle campagne di Calangianus, luogo incontaminato ai piedi del Monte Limbara, tra olivastri e sughereti secolari a 500 metri sul mare.

Nel 2014 si imbottiglia la prima annata. E poi via via fino ad oggi con la produzione di 70/80 mila bottiglie l’anno. I giovani sono cresciuti e si dedicano chi alla vigna, Federico, ventisettenne con il padre, chi alla gestione della cantina e del commerciale, Raffaele che di anni ne ha 31. Con l’idea che questa terra speciale e potente debba far conoscere al mondo i suoi gioielli.

Nel 2000 da allevatori a vignaioli: oggi si producono 80.000 bottiglie l’anno

Nasce Sirè, rosato, da uva Cannonau, DOC, intenso e caldo, con spiccati accenti floreali, 13,5gradi, perfetto con il baccalà scottato al timo con patate viola su crema di zucchine, degustato al ristorante “Il Ceppo” di Roma e con tutti i prodotti della tradizione del mare sarda. Viene prodotto in 3500 bottiglie (9 euro in cantina). Rias, Vermentino di Gallura DOCG, 13,5 gradi, seduce il palato e il naso con la sua intensità e il suo magnifico colore giallo paglierino brillante e ben si sposa con il millefoglie di borragine e bufala con coulis di pomodoro.

Se ne producono 50 mila bottiglie all’anno e costa 8 euro in cantina. Anche Selenum, Vermentino di Gallura Superiore DOCG fa la sua parte nella degustazione con i suoi 14,5 gradi e la sua grande freschezza. Se ne producono 10mila bottiglie e in cantina la bottiglia viene venduta a 13 euro. In tavola, quando arrivano nel piatto le fettuccine di farro con porcini, finferli e mollica di ciauscolo e’ l’ora di un rosso e Raighinas, Cannonau di Sardegna Doc, è chiamato a far la sua parte con la freschezza del frutto rosso e il vigore del vino di buona beva (14,5 gradi, 8 euro in cantina. Se ne producono 6 mila bottiglie). Il suo nome significa Radici. E il calice si alza ancora per il coscio di abbacchio arrostito “cacio e pepe” che arriva a tavola a ricordare le pietanze della Sardegna e della sua tradzione. Dice Raffaele Gregu contemplando il rosso rubino del Raighinas che il filo conduttore della storia di queste etichette è la Verità che significa rispetto e valorizzazione di ogni elemento che caratterizza un’annata. “Noi – aggiunge – siamo identitari, i nostri vini devono rispecchiare noi e il nostro territorio”.

Related Post
Categories: Food News

View Comments (1)

  • Interessante, nelle prossime vacanze devo sicuramente farci un salto! Non ho mai provato ma amo i sapori forti e il travolgente profumo del legno in un vino. Certo, sicuramente non si può esagerare, ma sicuramente da provare.