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Green Pass Day: portuali e camionisti ad alta tensione

Dal 15 ottobre scatta l’obbligo del Green Pass ma molte categorie reclamano i tamponi gratis oppure, come i portuali di Trieste, il ritiro del certificato vaccinale – Il Presidente del Porto, D’Agostino, minaccia di dimettersi – Rischio di scioperi e paralisi in tutto il Paese

Green Pass Day: portuali e camionisti ad alta tensione

L’obbligo di green pass sul lavoro, che scatta in tutta Italia dal 15 ottobre, ha innescato la reazione di molte categorie, che minacciano di paralizzare il Paese. In particolare, sono attese fra le 20 e le 30mila persone alla manifestazione organizzata dai portuali di Trieste, che intendono bloccare i due accessi al porto della città. Nel capoluogo friulano le proteste contro il green pass sono sempre state molto partecipate dai no vax, che spesso sono riusciti a portare 10-20mila persone per le vie di una cittadina che conta 200mila abitanti. Il blocco rischia di mettere in ginocchio un dei porti più importanti d’Europa, anche perché la protesta si annuncia più dura di quelle andate in scena finora.

I portuali, infatti, non solo rifiutano di vaccinarsi per ottenere il green pass, ma respingono anche l’ipotesi di ricorrere ogni due giorni ai tamponi (malgrado l’Autorità portuale abbia offerto loro test gratuiti, come suggerito dal ministero dell’Interno). Quella che chiedono è una marcia indietro completa del governo sul certificato verde, la cui obbligatorietà sul lavoro è secondo loro illegittima.

Secondo una stima non ufficiale, il 40% dei 950 portuali non ha il green pass. Stefano Puzzer, portavoce del Coordinamento dei portuali Trieste (Clpt), ha fatto sapere che, se a una sola persona sarà impedito di lavorare, rimarranno fuori tutti.

Intanto, minaccia le dimissioni il Presidente dell’Autorità di Sistema portuale del Mare Adriatico Orientale, Zeno D’Agostino, se la protesta non rientrerà: “Mi aspetto che il porto venga bloccato da persone che non hanno nulla a che fare con il porto stesso, su cui abbiamo investito e che adesso è in crescita”.

L’altro grande fronte della protesta anti-green pass sul lavoro è quello dei camionisti. Il 30% degli autotrasportatori non è vaccinato e ci sono poi gli autisti stranieri con vaccini non riconosciuti, come il russo Sputnik.

“Si rischia il caos per i mancati rifornimenti se il funzionamento dei trasporti e della logistica non sarà regolare”, avverte il presidente di Conftrasporti, Paolo Uggè.

Peraltro, l’attività di molti camionisti è già stata influenzata dalla protesta annunciata dai portuali di Trieste: per non rischiare di rimanere bloccati, diversi autotrasportatori che dalla Turchia sono diretti nel nostro Paese hanno scelto di non imbarcarsi e di percorrere il tragitto via terra.

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