“Andremo avanti anche senza la Grecia. L’euro deve essere una moneta stabile e vogliamo che questo avvenga con la Grecia piuttosto che senza, ma la priorità è mantenere la stabilità dell’euro”. E’ un appello chiaro quello lanciato ai vertici di Atene dalla cancelliera tedesca Angela Merkel, che ieri sera ha incontrato a Cannes il premier ellenico, George Papandrou, per fare chiarezza sull’annunciato referendum che tanto scompiglio ha portato sui mercati. Presente all’incontro anche il premier francese Nicolas Sarkozy, che ha rincarato la dose: “Sta ai greci decidere se vogliono proseguire con noi oppure no“. Quasi un attacco frontale, poi stemperato con l’appello affinché “possa essere costruito rapidamente un consenso politico in Grecia”.
Sulla stessa linea di Parigi e Berlino anche Jean Claude Junker, presidente dell’Eurogruppo: “È auspicabile che la Grecia resti nell’euro, ma non a ogni costo. Si sta già lavorando sulla questione di come assicurarci che non ci sia un disastro per i cittadini della zona euro. Siamo assolutamente preparati per la situazione”
Insomma, Papandreou è stato costretto a far calare il velo sulla consultazione a cui i cittadini saranno chiamati. Il referendum, se ci sarà, riguarderà la permanenza o meno della Grecia nell’Eurozona, e non il travagliato accordo salva-euro raggiunto fra mille difficoltà lo scorso 27 ottobre. Inoltre, il voto dovrà arrivare in tempi brevi: al massimo fra un mese, non – come si era detto – a gennaio.
Ma l’idea del referendum provoca spaccature anche all’interno dell’Esecutivo greco. Il ministro delle Finanze, Evangelos Venizelos, ha affermato che l’appartenenza del Paese ellenico all’Eurozona “è una conquista storica per il popolo greco, che non può essere messa in discussione e non può dipendere da un referendum”. Il ministro dello Sviluppo, Michalis Chryssohoidis, ha chiesto inoltre che il piano di salvataggio europeo venga ratificato in tempi rapidi dal Parlamento.
Da parte sua, la direttrice del fondo monetario internazionale, Christine Lagarde, ha fatto sapere che gli aiuti alla grecia saranno inviati solo dopo l’eventuale consultazione. “Non appena sarà completato il referendum rimosse tutte le incertezze – ha detto la francese – faremo una raccomandazione al bord del Fmi sulla sesta tranche del nostro prestito per sostenere il programma economico della Grecia”.