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Grecia, Ue e Fmi in pressing per nuova austerity

Riduzione dei dipendenti pubblici con il taglio o il congelamento dei loro salari, incremento della tassa sui carburanti per il riscaldamento, eliminazione gli enti pubblici in perdita e incremento delle privatizzazioni. Questi i punti fondamentali delle 15 misure aggiuntive chieste alla Grecia da parte dei suoi pincipali creditori internazionali, Fmi e Ue.

Stando a quanto riportato dai media del Paese ellenico, si tratterebbe di condizioni indispensabili per ottenere la prossima tranche di aiuti comunitari. Si tratta di 8 dei 110 miliardi complessivi, che dovrebbero arrivare nelle casse di Atene entro ottobre per scongiurare il pericolo default.

Entro oggi l’Esecutivo deve far sapere quali misure intende adottare per soddisfare le richieste di Fmi e Unione europea. A riferirlo è il sito finanziario To Vima, che cita come fonte una e-mail interna al ministero delle Finanze. Intanto il premier Papandreou ha annullato ieri una visita negli Usa per presiedere un Consiglio dei ministri in vista della conference call che si terrà oggi tra il ministro delle Finanze Evangelos Venizelos e gli ispettori di Fmi e Ue.

“Se vogliamo evitare il default, stabilizzare la situazione, restare nella zona euro – ha detto Venizelos – dobbiamo prendere grandi decisioni strategiche”. Il ministro ha poi specificato che oggi dopo la conference call il Consiglio dei ministri si riunirà per annunciare la politica da mettere in campo.

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