Stasera o al più tardi domani il premier greco Alexis Tsipras si dimetterà e i greci torneranno a votare tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno. Il premier greco si è deciso a compiere questo passo dopo aver constatato la spaccatura del suo partito (Syzira) e la conseguente perdita della maggioranza parlamentare sul piano di riforme concordato com Bruxelles in cambio del nuovo sostanzioso pacchetto di aiuti da 86 miliardi di euro alla Grecia: il ricorso alle elezioni politiche anticipate è inevitabile.
Il ritorno alle urne dovrebbe avvenire o alla fine di settembre o, al più tardi, in ottobre. E’ quanto trapela oggi dagli ambienti governativi di Atene. Sul voto della Grecia si accenderanno i riflettori di tutta l’Europa per capire se Tsipras avrà la forza di restare alla guida del Governo e di rispettare il piano di riforme concordato ma anche per capire se la dura realtà dei problemi economici che ha già raffreddato le illusioni originarie di Syzira avrà o meno il conforto delle urne con l’affermazione di una maggioranza più realistica e più riformista.
E’ inutile dire che al voto greco guarda soprattutto la Spagna che voterà in novembre e dove il premier Rajoy sta rimontando sui populisti di Podemos sulla base di una chiara ripresa dell’economia.