La Grecia intende mettere fine alle politiche di austerità e alle trattative con la Troika: per questo chiede all’Europa un “prestito ponte” per arrivare all’estate senza estendere l’attuale programma di finanziamento, in scadenza a fine mese, e trovare nel frattempo un nuovo accordo che consenta di evitare il default. Lo ha annunciato ieri il neopremier greco Alexis Tsipras, che nel discorso programmatico al Parlamento di Atene ha ribadito l’impegno a “rispettare il programma” con cui Syriza ha vinto le elezioni. Sarà questa la linea che il ministro delle Finanze Yani Varoufakis terrà all’Eurogruppo del’11 febbraio, nel quale si cercherà una soluzione condivisa alla situazione greca.
“La prima priorità di questo governo è affrontare le grandi ferite aperte dal piano di salvataggio – ha sottolineato Tsipras –, affrontare la crisi umanitaria come avevamo promesso di fare prima delle elezioni” e la “terra bruciata” lasciata dalla Troika e dal capo del precedente governo, il conservatore Antonis Samaras.
IL PROGRAMMA DI SYRIZA
La prima promessa che Tsipras intende mantenere è di riaprire la tv pubblica greca Ert, che venne chiusa dai precedenti governi perché ritenuta fonte d’infiniti sprechi. Il nuovo esecutivo di Atene vuole inoltre interrompere alcune privatizzazioni, riassumere i dipendenti pubblici “licenziati illegalmente” e garantire nuovamente l’assistenza sanitaria gratuita a tutti. “Gradualmente porteremo a 751 euro nel 2016 il salario minimo”, ha annunciato ancora il Primo ministro, confermando poi le misure sull’elettricità e il cibo gratis per i poveri. Previsti anche tagli: dall’aereo governativo alle auto a disposizioni dei ministri, mentre l’ufficio di Tsipras vedrà la decurtazione della metà del personale e di un terzo della sicurezza.
In ogni caso, durante la moratoria di tre-quattro mesi chiesta da Atene, il governo greco non introdurrebbe alcuna misura del suo programma contraria al memorandum firmato con la Troika, mentre i creditori si asterrebbero dal mandare in default al Paese. A fine primavera il governo greco presenterebbe un nuovo contratto con l’Europa che garantirebbe la tenuta dei conti e la sostenibilità del debito attraverso una sua rimodulazione.
“La Grecia vuole pagare il suo debito, ma vuole raggiungere un’intesa comune con i partner per l’interesse di tutti – ha detto ancora il Premier greco – il problema del debito greco non è economico, ma politico”.
TSIPRAS ATTACCA BERLINO
Dopo il fallimentare incontro di Varoufakis con il ministro delle Finanze tedesco, il rigorista Wolfgang Schaeuble, nel suo discorso Tsipras ha scelto di attaccare Berlino, affermando che “è un obbligo storico chiedere le riparazioni di guerra della Germania”. Il riferimento è al 50% debito che venne abbonato nel 1953 alla Germania Federale per i danni dovuti dalla Germania Nazista da tutti i Paesi, inclusa la Grecia. La Grecia ha “un obbligo morale davanti al nostro popolo, alla storia, a tutti gli europei che hanno combattuto e dato la loro vita contro il Nazismo – ha aggiunto il Premier –. Il nostro obbligo storico è reclamare il prestito (che il Terzo Reich obbligò l’allora Banca centrale ellenica a versare, ndr) e le riparazioni per l’occupazione” tedesca, durata quattro anni.
BOTTA E RISPOSTA VAROUFAKIS-PADOAN
Intanto, è andato in scena anche un diverbio fra Varoufakis e il ministro italiano dell’Economia, Pier Carlo Padoan. Dopo la visita di martedì scorso, il ministro greco ha riferito un retroscena a Presadiretta: “Funzionari italiani mi hanno detto che non possono dire la verità. Anche l’Italia è a rischio bancarotta, ma teme ritorsioni da parte della Germania. A chi toccherà dopo di noi? Che succederà quando l’Italia scoprirà che è impossibile restare all’interno dell’austerity?”. Varoufakis ha anche definito il debito italiano “insostenibile”.
La replica di Padoan è arrivata in un tweet:
.@Presa_Diretta Debito italiano solido e sostenibile. Dichiarazioni @yanisvaroufakis fuori luogo.
— PCPadoan (@PCPadoan) 8 Febbraio 2015
Varoufakis ha aggiunto poi che “l’intera Europa è coperta da una nube di paura. Stiamo correndo il rischio di diventare peggio dell’Unione sovietica. Noi greci non abbiamo il monopolio della verità, ma quello che possiamo fare, per l’Europa e per l’Italia in particolare, è aprire un piccolo varco verso la verità. Così potremo abbandonare il buio dell’austerità ed entrare nella luce di una discussione europea sobria e razionale. Presto o tardi la cancelliera Merkel dovrà spiegarci perché non approva le nostre proposte”.
MERCATI: I TASSI SUI BOND GRECI SALGONO, LA BORSA DI ATENE CADE
Intanto, sul versante finanziario, oggi i rendimenti dei titoli di Stato greci a 10 anni salgono di 69 punti base, all’11,14%, mentre il tasso sul bond triennale balza di ben 120 punti, al 19,8%. La Borsa di Atene cede a metà mattina il 4,5% e l’indice dei bancari lascia sul terreno quasi l’8%. Venerdì Standard & Poor’s ha tagliato il rating sul debito sovrano della Grecia a B- da B. Moody’s ha posto il rating Caa1 sotto osservazione per un possibile downgrade.