La Grecia ha fatto i compiti e i colloqui con la Troika sono stati “produttivi”. Ora gli esperti possono andare in vacanza e i lavori con Atene ricominceranno a settembre. La Commissione Ue, il Fondo monetario internazionale e la Banca centrale europea, che negli ultimi giorni hanno valutato i progressi del risanemento dell’economia greca, hanno espresso un giudizio favorevole sulle politche economiche decise dall’esecutivo ellenico “in linea con i target del programma di aggiustamento”. “C´è stato un generale accordo per rafforzare gli sforzi politici per raggiungere questi obbiettivi”, si legge in una nota, “. Le autorità greche si sono impegnate a procedere con determinazione nel loro lavoro per il prossimo mese”. E così la Troika approva il pacchetto di tagli da 11,5 miliardi per il 2013 e il 2014 e che porterà ulteriori riduzioni negli stipendi dei dipendenti pubblici e nelle pensioni.
D’altronde, come vuole la ricetta ormai classica, l’austerity è lo sforzo necessario per ottenere in cambio le prossime tranches di aiuti. Fondamentale sarà l’incontro tra il primo ministro greco Antonis Samaras e i leader tedesco e francese, Angela Merkel e François Hollande: il 24 e il 25 agosto i tre capi di Stato discuteranno di un possibile allungamento nei termini per rientrare nei paramentri necessari a ricevere gli aiuti.
Ma la scadenza più imminente è il prossimo 20 agosto: tra due settimane infatti Atene dovrà rimborsare 3,2 miliardi di debito alla Bce che in questo momento non ha. Difficile immaginare che Francoforte decida di dilazionare il saldo bisognerà vedere come la Grecia uscirà da questo labirinto, probabilmente con una nuova emissione di titoli a breve.