MERCATI FRENATI IN ATTESA DEGLI AIUTI ALLA SPAGNA. PARTENZA LENTA IN ASIA. E LA CINA DELOCALIZZA
Partenza al piccolo trotto della settimana finanziaria in Asia. A Tokyo il Nikkei 225 i avvia alla chiusura in ribasso: -0,4%, mentre resta alta la tensione con Pechino. Canon ha deciso di protrarre di una settimana la chiusura degli impianti cinesi. In ribasso anche Hong Kong -0,05%.
Solo la Borsa di Shangai +0,4% segna un modesto rialzo, legato al rumour che le autorità siano pronte a scendere in campo con misure concrete a favore del mercato se l’indice Shanghai composite (oggi a quota 2.032) dovesse scivolare sotto quota 2.000. Intanto, mentre si moltiplicano i segnali di frenata dell’economia, arriva una notizia shock. Foxconn, la fabbrica di iPhone e iPad ha deciso di delocalizzare la produzione in Brasile: troppe proteste e scioperi nella “fabbrica dei suicidi”.
Dopo la stagione della grande innaffiata di liquidità, dalla Bce alla Fed passando per la Bank of England ed alla Bank of Japan, i mercati ora sperano nell’iniziativa delle autorità monetarie cinesi (e dell’Australia, che taglierà i tassi il prossimo 2 ottobre). Ma molto dipenderà dalle scelte dell”Europa, segnata dai contrasti tra Francia e Germania sull’unione bancaria, emersi al vertice di Ludwigshafen. Ecco i prossimi appuntamenti:
a) La stampa tedesca, nel weekend, ha rivelato che le finanze della Grecia hanno rivelato nuove falle: il “buco” misurato dalla missione della trojka sfiora i 20 miliardi. Anche su Atene si è manifestata, in occasione del vertice franco-tedesco, una diversità di opinioni tra Berlino e Parigi, disponibile ad offrire più tempo al premier Antonis Samaras.
b) Intanto Wolfgang Schaueble sta mettendo a punto le modalità tecniche dell’Esm, il fondo salva Stati, da presentare al Bundestag entro l’8 ottobre. Si torna a parlare della possibilità di prevedere un effetto leva capace di moltiplicare la potenza di fuoco dell’Esm fino a 2.000 miliardi. Scontata l’opposizione dell Bundesbank.
c) In questa settimana dovrebbe emergere con chiarezza il vero fabbisogno della Spagna e le condizioni richieste per far scattare lo scudo anti-spread della Bce. Venerdì le indiscrezioni sulle riforme che il governo spagnolo si appresta a varare (in primis l’innalzamento dell’età pensionabile) sono state bene accolte dagli investitori, che le giudicano come un passo propedeutico alla richiesta di intervento della Bce sul mercato dei titoli di Stato. Forte rialzo della Borsa di Madrid, salita del 2,5%.
d) In questa cornice l’Italia punta a collocare, tra domani e giovedì, titoli per un importo tra i 19,5 i 23 miliardi: martedì saranno offerti tra i 3 e i 4 miliardi di zero coupon e tra i 750 milioni 1,5 miliardi di titoli BtpEi. Gli zero coupon rientrano nella rosa dei titoli coperti dall’ombrello degli acquisti Bce. Mercoledì toccherà ai BoT a sei mesi per un ammontare di 9 miliardi (contro 8,5 miliardi in scadenza). Giovedì, infine il Tesoro chiuderà con l’asta dei Btp a 5 e a 10 miliardi per un ammontare complessivo tra i 5 e gli 8 miliardi.
Il rally delle Borse da luglio in poi ha coinvolto soprattutto il settore bancario (in Italia e Spagna il 5% circa di guadagni) ma anche alcune società già bersaglaite dalla crisi: Nokya +44% e Iberdrola +42%, capeggiano la lista dei rialzi.
Venerdì, sull’onda delle voci in arrivo da Madrid, i rialzi sono stati diffusi in tutti i settori. Le banche hanno recuperato dopo la discesa della vigilia : MontePaschi è salita del 4,1%, Ubi +2,2%, Banco Popolare +3%, Popolare dell’Emilia +0,9%, Unicredit +0,8%.
Effervescente Intesa +2,5%. Nel week end si sono incontrati Sergio Chiamparino, presidente della Compagnia di San Paolo, e Giuseppe Guzzetti, numero uno della Fondazione Cariplo. I due grandi azionisti della banca hanno affrontato i vari dossier aperti in vista delle scadenze di primavera, prime fra tutti i rinnovi dei vertici del consiglio di gestione e di sorveglianza.
Mediobanca è salita del 3,2% rimbalzando dopo le prime reazioni negative ai dati di fine esercizio. Variazioni positive per gli assicurativi: Generali +0,7% (si stanno esaurendo le vendite da parte di Petr Kellner) Mediolanum +2,5%. Bene Fondiaria +1,7% e Unipol +1,5%.
Axa ha affidato a Unicredit e a Credit Suisse il mandato per formalizzare la proposta di acquisto degli assets che il nuovo polo Fonsai-Unipol, su richiesta dell’antitrust, dovrà mettere in vendita. L’asta riguarderà un totale di premi tra 1,5 e 2 miliardi (valore dell’operazione tra i 600 e i 700 milioni). Axa dovrà probabilmnte fronteggiare la concorrenza di Allianz, Cattolica e Zurch oltre a quella della compagnia Usa Liberty International.
Riflettori accesi sulla Fiat dopo il lungo vertice di sabato a palazzo Chigi. In una nota il Lingotto e il governo si sono impegnati a lavorare insieme per rafforzare “la capacità competitiva dell’azienda”, anche con un gruppo di lavoro al ministero dello Sviluppo economico che individui “gli strumenti per rafforzare ulteriormente le strategie di export del settore automotive”.
Fiat si è inoltre impegnata con l’esecutivo “a salvaguardare la presenza industriale del gruppo in Italia, anche grazie alla sicurezza finanziaria che deriva soprattutto dalle attività extraeuropee” e a “investire in Italia, nel momento idoneo, nello sviluppo di nuovi prodotti per approfittare pienamente della ripresa del mercato europeo”. Scettiche le reazioni dei sindacati. Molte critiche in arrivo di partiti, già in clima preelettorale.
In chiusura di settimana da segnalare ancora:
I petroliferi hanno reagito al rimbalzo del petrolio: Eni +1,7%, Saipem+1,3%, Telecom Italia ha guadagnato il 2,7%.
Stamane alle 12, scadono le offerte non vincolanti per Ti Media che saranno poi esaminate dal cda di Telecom Italia del prossimo 27 settembre. I pretendenti rimasti sono quattro: Cairo Communication, 3 Italia di Hutchison Whampoa, i tedeschi di Rtl del gruppo Bertelsmann e l’americana Discovery Channel, pubblic company nata da uno spin off della holding del tycoon John Malone.
Buon rialzo di Terna, salita dell’1,7% dopo che Nomura l’ha inserita nella lista delle 5 migliori utility europee. Nella stessa lista c’è Snam salita dello 0,9%. Rcs ha chiuso in rialzo del 2,7%.