Il crollo delle banche spaventa Atene. Secondo il premier Alexis Tsipras i negoziati con l’ex Troika procedono verso un accordo, eppure gli istituti di credito continuano ad arretrare a ritmi vertiginosi in Borsa, con ribassi compresi tra il 20% e il 30% su base quotidiana.
Da lunedì ad oggi, ovvero da quando la Borsa ha riaperto, la National Bank of Greece e Piraeus Bank hanno perso oltre il 60% della propria capitalizzazione. Lo spettro che aleggia, in un contesto del genere, è quello di Cipro, dove nel 2013, per ricapitalizzare le banche, fu effettuato un prelievo forzoso sui depositi superiori ai 100mila euro.
Uno spettro che è stato allontanato con decisione, però, dal ministro delle Finanze ellenico Euclid Tsakalotos: “Non ci sarà nessun haircut sui depositi bancari – ha detto -. Nessuno vuole una Cipro bis”.
Dichiarazioni a cui fanno eco quelle del presidente del consiglio di sorveglianza sulle banche della Bce, Danielle Nouy, secondo cui il fabbisogno di capitali delle banche dovrà essere coperto solo attraverso i soldi del salvataggio del Paese.