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Grecia: pressing dell’Eurogruppo ma “accordo ancora lontano”

Nelle trattative con la Grecia “siamo ancora lontani dall’accordo complessivo e necessario”. Lo ha detto oggi il commissario europeo agli Affari economici, Pierre Moscovici, nella conferenza stampa durante l’Eurogruppo informale a Riga. 

“Il nostro messaggio è molto chiaro: bisogna accelerare”, ha aggiunto, sottolineando che “sono passati tre mesi da quando si sono svolte le elezioni in Grecia” e altri due “da quando abbiamo stretto l’accordo di febbraio”, che prevedeva appunto di sottoscrivere una lista di misure entro fine aprile per sbloccare l’ultima tranche di aiuti da 7,2 miliardi. “Sono stati fatti dei progressi – ha concluso Moscovici – ma certo sono limitati”.

Sulla stessa linea il presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, secondo cui “ci sono stati alcuni segni positivi di recente, ma restano diverse questioni da regolare, sappiamo tutti che il tempo sta finendo. E’ stato sprecato troppo tempo. Bisogna ancora fare progressi significativi, e le responsabilità sono prevalentemente dalla parte greca. Fare velocemente è nel loro interesse”.

Intanto, Mario Draghi ha fatto sapere che il canale di finanziamento di emergenza della Bce a favore della banche della Grecia (Ela) resterà aperto “fin quando gli istituti ellenici saranno solventi e avranno titoli collaterali” da dare in garanzia. 

Il numero uno dell’Eurotower ha anche avvertito che vengono tenuti sotto controllo i continui deflussi dai depositi delle banche e le tensioni sui titoli di Stato greci, che implicano indebolimenti delle garanzie che le banche greche offrono in cambio dei rifinanziamenti della Bce. 

“Il tempo sta scadendo e la velocità è essenziale”, ha aggiunto Draghi secondo cui bisogna fare progressi su tre fronti: il metodo, le ulteriori misure di risanamento dei conti pubblici e le riforme.

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