Il premier greco Antonis Samaras riceve oggi i rappresentanti della Troika (Commissione europea, Bce e Fmi), che da questo fine settimana sono tornati ad Atene per controllare l’andamento del piano di riforme. La situazione è tesa, perché i leader della coalizione di Governo non sono d’accordo sul da farsi. Gli stessi ispettori internazionali avrebbero già bocciato circa 2 miliardi di euro dei tagli proposti.
Secondo quanto riferito dal leader socialista Evangelos Venizelos, i contrasti tra partiti greci si concentrerebbero sulla portata degli interventi previsti su pensioni e prestazioni sociali. Il leader di Sinistra Democratica, Fotis Kouvelis, ha avvertito: “Gli europei devono capire che i greci non ne possono più”.
La Grecia ha recentemente accettato di portare avanti un nuovo piano d’austerity da 11,5 miliardi di euro. Convincere la Troika dell’adeguatezza del nuovo pacchetto è cruciale per poter sperare che il Paese riesca ad ottenere una nuova tranche di finanziamenti da Ue e Fmi. Il rapporto degli ispettori è atteso per ottobre.
Assieme a Samaras, che guida i conservatori di Nuova Democrazia, i leader politici greci si ritroveranno mercoledì 12 settembre per cercare di appianare le divergenze. Nella stessa data è atteso il verdetto della Corte costituzione della Germania sulla ratifica del trattato europeo per la creazione dell’Esm, il nuovo fondo salva Stati europeo.
Domani Samaras sarà inoltre a Francoforte per incontrare il presidente della Bce, Mario Draghi, che è appena riuscito ad approntare un nuovo piano di possibili interventi calmieranti sui titoli di Stato. Infine, il 14 e 15 settembre si terranno a Cipro le riunioni informali di Eurogruppo e Ecofin.
