“Non siamo più nel 2012, il momento più acuto della crisi dell’euro”: ora “l’euro è più forte” per i grandi progressi compiuti nell’integrazione e “l’Italia è più forte e resistente perché fa le riforme e torna a crescere”. Così ha parlato il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, nella sua informativa al Senato sulla situazione greca, durante la quale, peraltro, ha fatto sapere che l’Eurogruppo si riunirà sabato 11 luglio.
Fra Atene e Bruxelles “è in corso il negoziato – ha aggiunto –, occorre lavorare per una soluzione condivisa basata sulla fiducia reciproca. L’Italia ha sempre lavorato per favorire un accordo”, anche se c’è stato “sul fronte dei creditori un progressivo irrigidimento da parte della maggioranza dei Paesi” e “sul fronte greco si è mantenuto un comportamento spesso sconfortante”, visto il “reiterarsi di riunioni spesso inconcludenti” che “hanno fatto perdere molto tempo”.
Il ministro ha poi ricordato che finora il nostro Paese ha contributo ai programmi di aiuto alla Grecia con “35,9 miliardi di euro, che pesano sul debito in termini di 2,3% punti di Pil, peraltro già contabilizzati”.
Padoan ha quindi sottolineato che, oltre al “cantiere” per trovare una soluzione per la crisi greca, nella Ue bisogna “aprire un altro cantiere, quello che ha come obiettivo la crescita”, perché “l’austerità è un falso problema: la domanda non è un sì o un no all’austerità, ma come tradurre in pratica gli obiettivi di crescita e occupazione. E’ un contesto in cui si apre una finestra che rischia di essere più piccola e più breve di quanto ci si possa attendere”.