Altra giornata cruciale in Grecia dove il Parlamento di Atene dovrà votare la seconda tranche di riforme strutturali per avviare subito i negoziati con la ex Troika e ottenere un sostanziale pacchetto d’aiuti fondamentale per evitare il fallimento dello Stato ellenico.
Il premier greco Alexis Tsipras ha tempo fino a questa notte per ottenere dal Voulí ton Ellínon il sì al secondo pacchetto di riforme che non contiene ancora il taglio alle baby pensioni. Nel nuovo blocco di riforme, illustrato al Parlamento ellenico è prevista una riforma del sistema della giustizia civile che mira ad accelerare i processi e ridurre i costi per i cittadini e soprattutto il recepimento delle regole dell’Unione europea sul salvataggio delle banche in difficoltà, il cosiddetto bail-in. La direttiva comunitaria sul risanamento degli istituti di credito prevede che a sostenere le perdite non saranno più icontribuenti bensì azionisti e correntisti con depositi al di sopra dei 100mila euro.
Intanto iniziano già a vedersi i primi effetti della prima tranche di riforme già avviata la scorsa settimana e in particolare dell’aumento dell’Iva su prodotti alimentari e trasporti con il prezzo dei traghetti che è già aumentato del 10%.
L’agenzia di rating Standard & Poor’s sembra iniziare ad apprezzare la decisa svolta riformista dell’esecutivo ellenico tanto che ha alzato il rating della Grecia passato dal precedente CCC- a CCC+ con outolook stabile. In una nota S&P sottolinea ch ele possibilità di una Grexit sono inferiori al 50%, anche se c’è una possibilità su tre che la Grecia lo faccia.