La diplomazia comincia a muoversi per la Grecia e il premier Tsipras, dopo aver vinto il referendum e aver sostituito l’insopportabile ministro delle Finanze Varoufakis con il più pragmatico capo della delegazione ellenica nelle trattative, oggi torna a Bruxelles nel summit dei capi di Stato e di governo dell’Eurozona per anticipare le nuove proposte del governo greco ai creditori dopo la riunione straordinaria dell’Eurogruppo.
Ma i mercati restano in fibrillazione e la situazione greca resta comunque di piena emergenza: le banche restano chiuse almeno fino a domani mentre il turismo perde colpi e le prenotazioni degli stranieri sfumano giorno dopo giorno.
Atene ha i giorni contati e le casse vuote: entro il 20 luglio deve onorare i debiti con il Fondo Monetario (oltre che con l’Europa) salvo entrare in una situazione di vero e proprio default.
L’incontro di ieri a Parigi tra il presidente Hollande e la cancelliera Merkel ha socchiuso le porte del dialogo ma la Merkel ha tenuto a precisare che per ora non ci sono ancora le condizioni per riprendere il negoziato con la Grecia.
Più possibilista appare la Lagarde, la numero uno del Fondo Monetario, che segnala che il Fondo è pronto a trattare con Atene se la Grecia chiederà aiuto.
Il più deciso a favore della ripresa dei negoziati tra Grecia e creditori resta il presidente americano Barack Obama che insiste perchè si trovi un accordo e si evitino sia l’uscita di Atene dall’euro che pericolose derive geopolitiche.
Per una soluzione definitiva del caso greco è anche il premier Matteo Renzi che insiste per una politica europea incentrata sulla crescita ma la situazione di Atene resta aperta a tutti gli sviluppi e solo nei prossimi giorni si capirà se l’uscita dal tunnel tornerà o meno a portata di mano.