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Grecia, Nuova Democrazia in rimonta: secondo gli ultimi sondaggi Tsipras sarà sconfitto

Il giorno della verità per la Grecia è domenica prossima, 20 settembre, quando quasi dieci milioni di cittadini sono nuovamente chiamati al voto, 9 mesi dopo la tornata che incoronò premier Alexis Tsipras, leader del partito di sinistra Syriza. Proprio a Tsipras e al suo ministro delle finanze Yanis Varoufakis è toccato negli ultimi mesi ingaggiare un duro braccio di ferro con i creditori internazionali e le istituzioni europee: il risultato è che la Grecia ha ottenuto un nuovo piano di salvataggio, Syriza si è spaccata al suo interno e si sono dimessi prima Varoufakis e poi lo stesso Tsipras, richiamando gli elettori alle urne un mese dopo aver sciolto il governo.

Ora la Grecia torna al voto per rinnovare i 300 seggi del Parlamento, e la situazione è quanto mai incerta: vero è che il premier uscente era fino a poco fa ancora favorito per la riconferma, ma altrettanto vero è che il principale partito di opposizione, Nuova Democrazia, sta rimontando e secondo gli ultimi sondaggi potrebbe davvero farcela. Il leader di Syriza ha vinto le elezioni di gennaio con un programma elettorale sostanzialmente imperniato sulla fine dell’austerità e della trojka, ma si è dovuto in gran parte rimangiare le sue promesse. Per molti elettori di Syriza, Tsipras ha tradito le sue promesse: secondo molti analisti i “delusi” saranno decisivi, per il risultato di domenica. E non sono in pochi: gli indecisi secondo i sondaggi sarebbe oltre il 10% degli elettori.

Dopo una lunga rincorsa, negli ultimissimi sondaggi Nea Dimokratia ha dunque sorpassato Tsipras. Stamane un’indagine di Pulse per Action24 dà i conservatori al 27,5% e Syriza mezzo punto sotto. Secondo un altro sondaggio reso noto stamane, condotto da Data RC per il Giornale del Peloponneso, Nea Dimokratia potrebbe conquistare il 27,1% dei voti e la sinistra radicale il 26,3%.  

Sono diciannove i partiti che si presentano al voto e dovranno passare la soglia di sbarramento del 3% per assicurarsi un posto nell’assemblea. Solo ad Atene, dove vive metà della popolazione greca, si eleggono 58 dei 300 parlamentari.  

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