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Grecia: no tedesco. E i mercati frenano

Listini prudenti in vista dell’Eurogruppo di domani – Attenzione per le minute della Bce sul Quantitative Easing in arrivo a breve – Spread Btp-Bund in calo, Ocse promuove l’Italia e le riforme – Milano in altalena: su banche e Rcs, giù i petroliferi.

Grecia: no tedesco. E i mercati frenano

Borse europee prudenti in attesa degli sviluppi sul fronte dell’accordo greco. Oggi Atene ha presentato ufficialmente la domanda di estensione del programma di aiuti  e domani i ministri delle finanze della zona euro si incontreranno per discutere la questione. Tuttavia, nella lettera del governo greco non compare la richiesta di estensione anche del programma di salvataggio.

L’allagamento del prestito di sei mesi ha come obiettivo quello di “fornire – ha scritto il governo greco nella lettera – un ombrello protettivo al sistema finanziario”.Una proposta che Berlino a metà mattina ha prontamente già rifiutato. Dunque, le distanze fra i creditori e Atene rimangono e l’incontro, con diversi elementi sul tavolo ancora da discutere, non si preannuncia in discesa per arrivare a un’intesa entro il 28 febbraio. Ecco perché, hanno spiegato funzionari dell’Eurozona, la riunione di domani non sarà in teleconferenza.

I mercati rimangono così a guardare, sostenuti parzialmente dalle minute della Fed di ieri che hanno indicato la volontà della Banca centrale Usa di muoversi con cautela sul rialzo dei tassi, che probabilmente non scatterà nemmeno a giugno, per il timore che un’azione troppo decisa possa interrompe la ripresa in atto.

Sempre in tema di banche centrali, per la prima volta oggi la Bce renderà note le minute della sua ultima riunione segnando un cambio di politica nella comunicazione dell’Eutower.

Milano dopo una mattinata in territorio positivo inverte la rotta e a metà seduta cede lo 0,15% e poi risale in un’altalena continua. Gli altri listini si mantengono in territorio leggermente positivo: Francoforte +0,42%, Madrid +0,83% e Parigi +0,81%. In Francia per la prima volta in cinque anni torna la deflazione: i prezzi al consumo sono calati dell’1,1% a gennaio rispetto al mese di dicembre e il tasso annuo è stato di -0,4%. Tra i principali listini europei Londra è il più incerto muovendosi oscillando attorno alla parità.

Lo spread Btp-bund viaggia in calo a 117 punti base.Il Nikkei ha chiuso in rialzo dello 0,36% spinto sui massimi da maggio 2000 spinto dal boom di esportazioni registrate a gennaio, +17% sullo stesso periodo di un anno fa e ben oltre le stime degli analisti.

Oggi l’outlook dell’Ocse ha indicato che il Pil italiano nel 2015 crescerà dello 0,4% e dell’1,3% nel 2016. Secondo le stime Ocse con l’implementazione delle riforme il Pil italiano potrebbe crescere del 6% in dieci anni. Il tasso di disoccupazione in Italia scenderà dal 12,3% quest’anno all’11,8% nel 2016 (12,4% nel 2014).

Nel frattempo in attesa dell’incontro di domani sulla Grecia, i mercati guardano ai dati macroeconomici in arrivo nel pomeriggio dagli Usa: le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione, l’indice sulla fiducia dei consumatori (stima flash) di febbraio, l’indice anticipatore di gennaio, l’indice Philadelphia Fed di febbraio, le scorte settimanali di petrolio e derivati. Il cambio euro dollaro  cede lo 0,23% a 1,1371.

A Piazza Affari corrono le banche: Mps +3,57%, Bper +1,85%, Banco popolare +1,71%, Unicredit +1,66%. In evidenza anche Moncler +2,29%. Torna a scendere il settore del petrolio: Tenaris -2,23%, Saipem -1,32%, Eni -0,49%. Il petrolio Wti cede il 2,14% tornando sulla soglia di 50 dollari al barile.

In fondo al Ftse Mib anche Buzzi Unicem -0,63% e Yoox -0,61%.Finmecanica scivola dello 0,6%: secondo il quotidiano giapponese Nikkei, la cordata costituita da Mitsubishi e da Thales avrebbe prevalso nella gara per la costruzione della metropolitana di Doha.

Fuori dal paniere principale Rcs corre in rialzo del 3% all’indomani dei comunicati ufficiali con cui Mondadori e Rcs hanno confermato l’offerta non vincolante presentata da Mondadori per Rcs Libri.

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