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Grecia, mercati ad alta tensione e oggi l’asta Btp

Dopo il tracollo di ieri, le Borse proveranno il rimbalzo ma fino all’esito del referendum greco di domenica i mercati vivranno giornate di forte volatilità anche se la liquidità della Bce attenua i rischi e le perdite – Quella di ieri è stata la peggior seduta delle Borse europee dal 2011 – Banche sotto tiro – Giù il petrolio, avanza a sorpresa l’euro

Grecia, mercati ad alta tensione e oggi l’asta Btp

Doveva essere un lunedì nero. E lo è stato. La svolta della crisi greca nel week end ha colto di sorpresa i mercati finanziari, costretti a muoversi in terra sconosciuta in vista del referendum greco di domenica: Alexis Tsipras impegnato nella battaglia per il no, l’Unione Europea ufficialmente in campo per il sì. 

Oggi, intanto, scadono i termini per i pagamenti, 1,6 miliardi, dovuti da Atene al Fmi. E’ scontato che la Grecia, come già dichiarato, non pagherà. Scatterà così il periodo di “grazia”. Due settimane circa prima che il Fondo attivi le procedure previste in caso di insolvenza. Nel frattempo la Bce, pur non aumentando l’esposizione verso le banche greche, tiene aperta la linea di finanziamento salito a 89 miliardi. E’ l’unico canale aperto, in attesa che spunti una possibile via d’uscita. Angela Merkel è stata perentoria: “Se fallisce l’euro, fallisce l’Unione Europea”. 

Cosa succederà oggi e nei prossimi giorni? “Avremo volatilità, ma nulla che si possa paragonare a 2009 e 2011” prevede Giuseppe Sersale, partner di Anthilia. “Certo, il consenso ha preso sottogamba questa crisi, e se avremo evoluzioni ulteriormente negative, vi saranno tensioni. Ma L’Ue e la Bce hanno i mezzi per contrastarle, e la direzione del ciclo è opposta ai due periodi del passato. Inoltre, al momento lo scenario greco prevede il referendum, ma i colpi di scena in questa crisi sono stati frequenti e rilevanti. Chissà che altro ci aspetta nei prossimi giorni: riaperture delle trattative, crisi di governo”. 

Ad aumentare, se possibile, la confusione ha contribuito la notizia di un altro possibile default: Portorico, che ieri mattina ha annunciato che non sarà in grado di far fronte ai debiti accumulati, dando così vita ad una delicata disputa giuridica. Portorico non è uno stato sovrano, perciò non può ricorrere al Fmi. 

PER LE BORSE LA PEGGIOR SEDUTA DAL 2011

In questa cornice i mercati finanziari hanno sofferto, ma senza cedere al panico.  Le Borse europee hanno ceduto sul campo quel che avevano guadagnato la scorsa settimana sulla scommessa dell’accordo greco. Piazza Affari (-5,1%) è stata la peggiore, condizionata com’è dalla forte presenza di banche nell’indice. La Borsa di Parigi ha perso il 3,7%, Francoforte -3,5%, Madrid -4,5%. Ribasso più contenuto a Londra -1,9%.

S&P CANCELLA I GUADAGNI, CINA ALLO SBANDO

A Wall Street l’indice S&P -2,1% ha cancellato tutti I guadagni del 2015. Dow Jones -1,95%. Il calo più massiccio riguarda il Nasdaq: -2,4%. Rimbalza stamane la Borsa giapponese (+0,3%), dopo le perdite di ieri. Ma sui listini asiatici, in modesto calo, incombe la frana dei mercati cinesi. Anche oggi, nonostante il taglio de tassi dello scorso week end, Shanghai cede il 3,5%, il listino di Shenzhen addirittura il 5,1%. 

GIU’ IL PETROLIO, AVANZA A SORPRESA L’EURO 

Brusca frenata anche delle quotazioni del petrolio: Brent a 61,9 dollari (-2,1%), Wti a 58,4 dollari (-1,9%). La sorpresa della giornata è la tenuta dell’euro che, dopo una partenza al ribasso a quota 1,0985, ha recuperato fino a 1,1287. Gli analisti cercano di capire il perché di questo andamento. La tesi più diffusa riguarda il carry trade, ovvero la chiusura di operazioni di acquisto sulle Borse che provocano la richiesta di moneta unica. Ma non mancano interpretazioni più politiche: il rally sarebbe legato al probabile successo del sì al referendum .

LA BCE PROTEGGE I BTP. SPREAD OLTRE QUOTA 150

Nessuno avrebbe potuto prevedere un contesto più thrilling per l’asta odierna dei Btpa 5 e 10 anni, offerti dal Tesoro. Grazie alla vigilanza attiva della Bce, i titoli del debito pubblico hanno retto alla prova del fuoco. Dopo un avvio molto negativo (spread fino a 200 punti) le quotazioni del Btp hanno ripreso quota: lo spread alla fine è sceso a 159 punti. Il rendimento del decennale è salito al 2,38% dal 2,14% di venerdì sera. Intanto il denaro corre nel “rifugio sicuro” del Bund tedesco, il cui rendimento è sceso allo 0,79% dallo 0,92% di venerdì. 

BANCHE SOTTO TIRO. OGGI LA NUOVA GOVERNANCE DI INTESA 

Il comparto del credito è stato il più colpito: l’indice Eurostoxx di settore è arretrato del 4,02%. Perdite pesanti in Spagna sia per il Bando de Santander -6,8% che per Bbva -6%. A Parigi sia Socgen che Bnp Paribas hanno lasciato sul terreno più del 5%. Altrettanto pesante la discesa delle banche a Milano. Gli analisti di Mediobanca Securities hanno calcolato che un calo dell’1% del prezzo del Btp a 4 anni (media dell’esposizione sovrana delle banche italiane) farebbe erodere il Common Equity Tier 1 di circa 25 punti base, e ridurre il tangible equity di circa l’1,5%. 

La perdita più rilevante è di Monte Paschi (-10%). Unicredit – 7,1%, Intesa -6,1%. Tra oggi e domani i due consigli della banca esamineranno due partite importanti: la governance e il turn-over del management. Perdite pesanti anche per Bpm (-7,91%) e Ubi Banca (-7,95%). I ribassi sono stati significativi anche nel comparto assicurativo. Generali -5%, UnipolSai -4,4%. Secondo Mediobanca le assicurazioni sono meno sensibili delle banche all’andamento dello spread Btp/Bund: l’effetto sul tangible book value di una perdita di valore pari al 10% s’aggira tra l’1 ed il 3%.

BLUE CHIPS TUTTE IN ROSSO. BRUSCO STOP DI FCA

La discesa delle quotazioni del greggio ha contribuito alla discesa di Eni (-4,3%), che sabato ha concluso un accordo per il 50% dei diritti di esplorazione nel Mar Caspio Kazako. Hanno ha chiuso al ribasso. Hanno perso terreno anche Saipem (-2,17%), Erg (-2,90%) e Saras (-6,13%). Giornata negativa anche per le altre blue chips. 

Perdono colpi Enel (-5,4%) e Telecom Italia (-4,7%). Tracollo di Fiat Chrysler (-6,4%) nonostante la notizia di un finanziamento per 600 milioni di euro dalla Banca europea per gli investimenti. Finmeccanica arretra del 4,4%. StM -3,6%. Nel lusso/consumer: Luxottica -3,4%, Ferragamo -2,9%. 

L’OPA PROTEGGE PIRELLI, WDF E ANSALDO STS 

Tengono solo i titoli sotto Opa: Pirelli -1,23%, Wdf -0,5% e Ansaldo Sts -0,69%. Il titolo della Bicocca ha chiuso a 15,20 euro, sopra il livello dell’offerta di ChemChina (operazione prevista per settembre). Dopo la pausa estiva toccherà all’offerta di Dufry su Wdf e di Hitachi sulla società di Finmeccanica.

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