Forse il piano francese non era la soluzione migliore. I privati non sono abbastanza interessati a rischiare in Grecia e il Governo ellenico si vede obbligato a estendere la maturità delle obbligazioni del rollover fino al 2024. Finora Atene si era proposta di limitare l’offerta di bond con scadenze non oltre il 2020, ma il ministro delle Finanze, Evagelos Venizelos, ha detto ieri in un’intervista radiofonica che la maturità dei titoli potrebbe essere estesa per raccogliere l’ammontare necessario. “Dobbiamo identificare titoli del valore di 150 miliardi di euro con scadenza entro il 2020 – o anche un po’ oltre – per per raggiungere l’obiettivo di 135 miliardi di euro”, ovvero una partecipazione di circa il 90%.
Un funzionario dell’Eurozona, citato dal Wall Street Journal, ha detto che l’ammontare stanziato dai creditori privati, in bond da 15 a 30 anni, ha raggiunto finora i “65 miliardi di euro, meno delle attese” e meno della metà dei 135 miliardi previsti. Il funzionario ha anche aggiunto che l’accordo finale si terrà a settembre invece che ad agosto come era stato deciso inizialmente.
Potrebbe essere un altro duro colpo per le banche e gli assicuratori europei. I ricavi del II trimestre hanno mostrato perdite del 21% nelle obbligazioni di titoli greci detenute in portafogli del settore bancario. Inoltre sta venendo a galla la difficoltà dell’Eurozona nel seguire il piano francese e coinvolgere il settore privato nel riscatto greco. Le banche francesi, che sono esposte pesantemente sul debito di Atene e che sono state colpite dalle speculazioni sul possibile taglio della tripla A della Francia, potrebbero essere a rischio. “Se la scadenza dei titoli greci viene estesa fino al 2024, potrebbe significare maggiore deprezzamento degli assets delle banche francesi esposte al debito greco”, riferisce un analista al Wall Street Journal.