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Grecia: la Borsa crolla, tassi bond volano al 25%

La Grecia affonda sui mercati dopo il mancato accordo con il Brussels Group e il rinvio a fine giugno dei pagamenti al Fmi. A metà mattina la Borsa di Atene crolla del 4,5%, mentre i tassi d’interesse sui titoli di Stato ellenici a 10 anni s’impennano fino all’11.402%, dal 10.723% della chiusura di ieri. I rendimenti sui bond pubblici con scadenza a due anni schizzano invece al 24,589, dal 22.260 registrato ieri in chiusura.

Fra oggi e il 19 giugno la Grecia avrebbe dovuto rimborsare 1,6 miliardi di euro al Fondo monetario internazionale, ma a sorpresa Atene ha scelto di rinviare il pagamento dell’intera somma a fine mese, quando scadrà anche il tempo a disposizione per trovare un accordo con i creditori internazionali che consenta di sbloccare la rata di aiuti da 7,2 miliardi concordata a febbraio. 

La richiesta di rinvio, ha chiarito il Fmi, rientra tra le possibilità degli stati membri ma indica che le trattative tra governo greco e creditori internazionali hanno ancora bisogno di tempo per arrivare a un accordo.

Intanto Dimitris Stratoulis, vice ministro greco del Welfare ed esponente dell’ala più radicale di Syriza, ha usato parole dure contro gli interlocutori internazionali del Paese: “I creditori vogliono imporre misure dure – ha detto –. Se non indietreggiano rispetto a questo pacchetto di ricatti, il governo dovrà trovare soluzioni alternative, come le elezioni”. Stratoulis non ha però chiarito se le sue parole rappresentino una posizione personale o del governo. 

Oggi pomeriggio il premier greco Alexis Tsipras riferirà in Parlamento ad Atene sullo stato dei negoziati.

Tutt’altro che diplomatico il commento del presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, sulla situazione dei negoziati con Atene: “I greci, in particolare il signor Varoufakis, mi hanno proprio stancato”, ha sbottato Schulz durante un talkshow alla televisione tedesca, Zdf.

Lasciando da parte questa dichiarazione, Martin Schulz ha anche ricordato che parte della responsabilità va ai precedenti Governi ellenici che hanno sprecato la possibilità di un vero salvataggio del Paese. Schulz ha detto, inoltre, di non ritenere possibile che la Grecia resti nell’Unione Europea se dovesse scegliere di abbandonare l’euro: “Visti gli accordi, non è possibile altrimenti”, ha detto. Per Schulz, la responsabilità nel portare a buon fine i negoziati è ora nelle mani di Atene: “Noi siamo andati loro incontro per un bel pezzo di strada. Ora è loro dovere fare lo stesso”. 

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