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Grecia, la Borsa crede nel brindisi

Torna lo sprint sui listini in attesa della proposta Tsipras da 12 miliardi e grazie al rimbalzo dell’Asia – Milano chiude a +3,5%, migliore in Europa – Lo spread scende a 144 punti – Giornata nervosa per l’euro che resta sopra 1,10 sul dollaro – Anche Wall Street ritrova slancio e supera i dati sull’aumento disoccupati

Grecia, la Borsa crede nel brindisi

I listini europei archiviano la seduta con un rialzo deciso sia sulle attese più concrete di un possibile punto di incontro tra Ue e Grecia sia in scia al rimbalzo dell’azionario asiatico.Milano sale del 3,51%,Francoforte del 2,32%, Parigi del 2,55% e Londra dell’1,4%. In Gran Bretagna la Bank of England ha lasciato invariato allo 0,5% il tasso bancario di riferimento e ha confermato a 375 miliardi di sterline l’entità del piano di acquisto di titoli di Stato.

Lo spread Btp bund scende a 144 punti base e il rendimento è al 2,17%. Domani è in agenda l’asta Bot e gli operatori si attendono una buona domanda accompagnata da un rendimento in leggero aumento.

Entro questa sera il premier greco Alexis Tsipras dovrebbe presentare un piano di riforme credibile che includerebbe un pacchetto da 12 miliardi di euro con ritocchi alle aliquote Iva. Allo stesso tempo il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, ex premier polacco, ha aperto a una ristrutturazione del debito “ragionevole”.

Intanto il Fmi ha rassicurato sulla tenuta complessiva fino a oggi dell’economia: per il momento la crisi greca non si è riflessa in maniera significativa su altri Paesi della zona euro, dove la ripresa economica sembra procedere. Tuttavia, la risalita dei tassi dei bond sovrani in alcune economie della zona euro riduce la possibilità di un rialzo oltre le attese dell’attività economica, e persiste qualche rischio di ricomparsa di stress finanziario.

Market mover di un’ennesima giornata di attesa sul fronte greco è stato il rimbalzo dell’Asia dove si iniziano a vedere gli effetti delle contromosse messe in campo dal governo cinese. Shanghai rimbalza del 5,76%. La Cina ha introdotto un divieto per sei mesi agli investitori anche stranieri di vendere azioni in società quotate dove possiedono oltre il 5% del capitale. Per il Fmi la bolla azionaria cinese è però scoppiata solo in parte.

A Wall Street il Dow Jones sale dello 0,81%, l’S&P500 dello 0,88%. Non hanno modificato gli umori nel complesso positivi  i dati sotto le attese registrati dal mercato del lavoro: le richieste iniziali di sussidio alla disoccupazione, nella settimana terminata lo scorso 4 luglio, sono salite di 15mila unità a complessive 297mila unità, peggio delle attese.
Il petrolio Wti corre in rialzo del 2,27% e il cambio euro dollaro cede lo 0,5%.

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