Sembra che non sia stata presa nessuna decisione definitiva riguardo al salvataggio del debito greco. Un’altra volta. Dalla riunione presso il Tesoro italiano, organizzata dal direttore generale Vittorio Grilli, non sono emerse dichiarazioni significative.
Al meeting a porte chiuse hanno partecipato funzionari delle autorità europee, una trentina tra i principali istituti di credito internazionali creditrici della Grecia e rappresentanti dell’Institute of International Finance, lobby che riunisce le maggiori banche mondiali.
Lo scopo della riunione era raccogliere diversi pareri e proporre possibili programmi di rollover. Il confronto si concentrava principalmente sul piano proposto dai francesi, le cui banche sono le più esposte al debito greco insieme a quelle tedesche. Lo spirito che animava le discussioni era di voler trovare una soluzione comune sulla ristrutturazione volontaria del debito ellenico il prima possibile.
Le banche transalpine avrebbero proposto di reinvestire il 70% dei bond in scadenza, di cui il 50% in titoli trentennali e il restante 20% in titoli a cedola zero di alta qualità. I rendimenti dei titoli trentennali avrebbero una componente variabile indicizzata alla crescita del prodotto interno lordo ellenico.
Già domenica 3 luglio l’Europgruppo si riunirà nuovamente, a Bruxelles. Si dovrebbe sbloccare la quinta tranche da 12 miliardi di aiuti e preparare un nuovo salvataggio da oltre 100 miliardi di euro. Sempre che nei prossimi giorni il Parlamento ellenico dia il via libera al piano di austerità da 28 miliardi di euro.