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Grecia, giallo sul terzo piano di aiuti

FIRSTonline

Sono già iniziate le trattative fra Atene e Bruxelles per un terzo piano d’aiuti nei confronti della Grecia, il cui valore dovrebbe essere compreso tra 30 e 50 miliardi di euro. Lo ha confermato ieri sera il ministro dell’economia spagnolo, Luis de Guindos, a margine di un convegno a Pamplona, precisando che il contributo di Madrid sarebbe pari al 13% circa. De Guindos ha poi cercato di smorzare le recenti polemiche tra Madrid e Lisbona, da una parte, e Atene dall’altra: “La posizione della Spagna – ha detto – è stata sempre quella di collaborazione, solidarietà e flessibilità”.

Ieri la Commissione europea aveva confermato di aver ricevuto una lamentela scritta da Spagna e Portogallo per le accuse mosse ai rispettivi governi dal premier greco Alexis Tsipras, che sabato scorso aveva accusato Madrid e Lisbona di aver creato una sorta di asse ostile ad Atene durante le recenti trattative per prorogare gli aiuti, mosse da motivazioni legate alla loro politica interna. 

Il terzo piano si sommerebbe alla proroga su cui Atene sta negoziando, che consentirebbe di evitare il default da qui alla fine di giugno. A luglio e ad agosto, tuttavia, la Grecia deve rimborsare alla Bce bond in scadenza per 6,7 miliardi di euro: risorse che Atene non avrà in cassa, a meno di nuovi interventi. 

Alla rivelazione del ministro spagnolo ha risposto Simone Boitelle, portavoce del presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, secondo la quale i paesi dell’Eurozona non stanno discutendo il lancio di un terzo piano di salvataggio per la Grecia. Il vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis, ha invece dichiarato che Atene “potrebbe aver bisogno di un terzo salvataggio quando l’attuale piano scade” a giugno. 

Da parte sua, la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (Bers) comincerà a investire temporaneamente in Grecia, rispondendo positivamente alla richiesta del governo ellenico per sostenere le riforme economiche. Gli azionisti della Bers hanno votato a favore della scelta di investire in Grecia “fino a fine 2020”. L’obiettivo è attrarre e incoraggiare investimenti esteri e greci, rafforzando il settore privato con particolare attenzione alle necessità delle pmi.

Intanto, il primo passo legislativo del governo Tsipras è una serie di misure per combattere la povertà. Gli interventi che il ministro delle Finanze Yanis Varoufakis annuncerà oggi puntano a dimostrare che l’esecutivo di sinistra vuole onorare le promesse fatte agli elettori. Le misure principali sono due: contributi per la casa a circa 30.000 disoccupati (da 70 a 220 euro al mese per i nuclei famigliari composti da 4 persone); 300 kilowatt d’elettricità gratuiti per altre 300mila persone.

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