La Grecia rimborserà oggi “senza problemi” il debito di 3,2 miliardi di euro arrivato in scadenza con la Banca centrale europea, allontanando per il momento lo spettro del fallimento. “La questione è risolta, non c’è alcun problema, la Grecia estinguerà il debito in giornata – ha detto una fonte del ministero delle Finanze di Atene -. Abbiamo i soldi necessari”. La settimana scorsa il Tesoro di Atene aveva concluso un’asta record di titoli di Stato proprio allo scopo di saldare il debito con Francoforte.
Ieri il ministro greco delle Finanze, Yannis Stournaras, ha affermato che il Paese “deve restare nella zona euro” se non vuole cadere in una miseria senza precedenti. “Dobbiamo sopravvivere e restare nell’euro – ha detto il ministro a un giornale locale, il “Vima tis Kyriakis” -, questa è l’unica scelta che riuscirà a proteggerci da una povertà che non abbiamo ancora mai conosciuto. Abbiamo il sistema previdenziale pubblico più costoso dell’eurozona, non possiamo continuare a mantenerlo a colpi di denaro preso in prestito”.
Proprio oggi si apre una settimana decisiva per il futuro del Paese ellenico. Il presidente dell’Eurogruppo Jean-Claude Juncker (che ieri ha definito “tecnicamente possibile” ma dai “rischi politici imprevedibili” l’uscita della Grecia dall’euro) sarà ad Atene mercoledì per incontrare il premier Antonis Samaras, che vorrebbe ottenere una proroga di due anni per rendere operativi i tagli e le riforme strutturali concordati con Ue, Bce e Fmi. Una richiesta già bocciata più volte dalla Germania. Il primo ministro greco sarà a Berlino il 24 agosto per incontrare la cancelliera Angela Merkel. Il giorno seguente Samaras è atteso a Parigi dal presidente francese, François Hollande.
Intanto sembra che il governo greco abbia quasi definito tutti i settori in cui operare i tagli alla spesa pubblica per complessivi 11,5 miliardi di euro richiesti dalla troika (Ue, Fmi e Bce) al fine di ottenere ulteriori aiuti dai creditori internazionali. Lo riferiscono oggi i giornali ateniesi, citando fonti del ministero delle Finanze secondo cui all’appello mancherebbero ancora tagli per soli 700 milioni di euro, su cui si dovrebbe discutere in un incontro in programma oggi.
Sabato scorso, tuttavia, il settimanale tedesco Spiegel aveva scritto sul suo sito che la Grecia avrà bisogno complessivamente di 14 miliardi. Nel loro ultimo sopralluogo i tecnici della troika avrebbero scoperto un nuovo buco di 2,5 miliardi di euro nel fabbisogno di Atene per il prossimo biennio, che si sommerebbe a quello su cui sono già stati calcolati i tagli concordati. Secondo le stesse fonti, nel pacchetto allo studio degli esperti del ministero sono previsti significativi tagli agli stipendi del settore pubblico, alle pensioni e una notevole riduzione dei dipendenti statali.
Prima di essere presentate in Parlamento per il voto, le misure dovranno essere approvate dai due leader che appoggiano il governo di coalizione: il socialista Evangelos Venizelos (Pasok) e Fotis Kouvelis (Sinistra Democratica).