A questo punto solo la Cancelliera tedesca Angela Merkel può fare il miracolo di trovare un accordo dell’Europa sulla Grecia ma la streda è tornta più che mai in salita.
Un’altra domenica ad alto rischio attende l’Europa e la Grecia dopo l’attacco senza precedenti a un possibile accordo sul piano Tsipras sferrato dal ministro tedesco delle Finanze Schaeuble a cui si sono accodati diversi Paesi del Nord e dopo il voto del Parlamento della Finlandia che ha negato al suo Governo il potere di negoziare nuovi aiuti ad Atene.
L’attacco dei falchi ha praticamente mandato in tilt l’Eurogruppo che ieri, dopo un’animata discussione durata 9 ore, non è riuscito a decidere e si è aggiornato ad oggi prima dell’Eurosummit dei capi di Governo.
Il caso greco non ci fa mai mancare colpi di teatro e paradossi ma a rendere tutto più difficile è la perdita di fiducia degli europei verso il premier Tsipras dopo il ricorso a sorpresa al referendum greco del 5 luglio. Schaeuble e buona parte dei tedeschi e dei Paesi del Nord non si fidano più e non vogliono accordare nuovi aiuti ad Atene se prima la Grecia non riistrutturerà il proprio debito anche a costo di una temnporanea uscita dell’Euro che tuttavia i Trattati rendono per ora impraticabile.
Ma i paradossi sono impressionanti: il primo è quello del nuovo Piano Tsipras che, se accolto, costringerà i greci a un’austerità molto più severa del piano Juncker del 26 luglio, con tanti saluti alle illusioni della sinistra radicale si Syzira e degli apprendisti stregoni che guidano il populismo europeo e italiano. Ma il secondo paradosso è quello dei falchi che, dopo aver approvato le proposte di sostegno alla Grecia contenute nel precedente piano Juncker, ora bocciano il ben più audace anche se forse tardivo piano Tsipras.
Il rischio che salti di nuovo il banco, che la Grecia vada in bancarotta e che una nuova tempesta si abbatta fin da domani sui mercati finanziari è ormai altissimo e aveva ancora una volta il presidente della Bce Mario Draghi ad avvertire nei giorni scorsi che il confronto tra l’Europa e la Grecia sarebbe stato difficlissimo.
Ora tutti guardano alla Merkel: solo lei può riprendere in mano la situazione ed evitare il disastro ma dovrà trovare il colpo d’ala che finora non ha avuto. Una cosa è certa: senza immediate riforme strutturali della Grecia, che il Goveno di Atene si è detto pronto a far approvare in Parlamento già domani, e senza una soluzione al nodo gordiano del debito greco sarà impossibile uscire realmente dall’impasse che tiene tutti col fiato sopeso.