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Grecia e Usa, Borse in rosso ma spread tiene

I listini europei ampliano i cali sul finale di seduta preoccupati dall’imminente referendum greco. Fino ad allora i ministri economici dell’Eurozona hanno deciso di fermare i giochi e non procedere a ulteriori discussioni con il governo di Atene. Lapidario è il parere del Fmi, che emerge da un’analisi dello scorso 26 giugno: la Grecia ha bisogno di nuovi fondi dai suoi creditori europei per un ritorno alla sostenibilità del debito, visto salire in rapporto al Pil al 200% nel 2017 se ci saranno shock economici. Riconoscendo l’insostenibilità del debito ad Atene, l’istituto di Washington spiega come gli sforzi sul piano delle riforme nell’ultimo anno siano stati scarsi e che la nazione ellenica deve rimettersi in carreggiata ma “come minimo, la scadenza dei prestiti europei deve essere estesa significativamente mentre nuovi finanziamenti europei dovranno essere forniti in termini simili affinché possa soddisfare le sue esigenze finanziarie negli anni a venire”. Servirebbero altri 50,2 miliardi di dollari. Per l’Fmi se gli impegni sul fronte delle riforme si indeboliranno ulteriormente, “haircut sul debito diventeranno necessari”.

Milano ha chiuso in calo dell’1,43%, con lo spread in leggero rialzo a 149 punti e il rendimento sopra il 2,3%. Giù anche Parigi -0,98% e Francoforte -0,73% dove si mette in mostra Rwe (+6,2%) e Eon (+3,4%) dopo che il governo tedesco, come indicato dal ministro dell’Economia Sigmar Gabrielm ha rinunciato all’introduzione di una tassa sugli impianti a carbone più vecchi e più inquinanti, una misura che aveva sollevato numerose contestazioni nei mesi scorsi. Mentre Londra fa eccezione e sale dello 0,33%. Wall Street, che domani sarà chiusa per la Festa nazionale del 4 luglio, è in leggero ribasso: il Dow Jones scivola dello 0,17% e l’S&P500 dello 0,11% (domani i mercati Usa sono chiusi in vista del giorno dell’Indipendenza). I dati sul mercato del lavoro hanno leggermente deluso le attese perché a giugno sono stati creati meno posti del lavoro del previsto ma il tasso di disoccupazione è sceso al 5,3% sui minimi dall’aprile 2008. Per alcuni i dati pubblicati lasciano pensare che il rialzo dei tassi a settembre sia meno probabile. Dopo i numeri sui posti di lavoro i Treasury hanno virato in rialzo. Hanno deluso le attese anche gli ordini alle fabbriche di maggio, -1%. Allo stesso tempo l’indice Ism di New York è però salito a giugno a 63,1 punti da 54 di maggio. Il dato è migliore delle attese e segnala una forte accelerazione delle attività economiche nello stato nel corso dell’ultimo mese. Il petrolio Wti sale dello 0,88% 57,46 e il cambio euro dollaro dello 0,37 a 1,1094.

A Piazza Affari solo quattro titoli chiudono positivi sul Ftse Mib: rimbalza Saipem +2,37% e Snam guadagna l’1,44%. Ansaldo strappa un +0,11% e Wdf +0,10%. In fondo al paniere delle blue chip Moncler -2,5%, Unipolsai -3,42%, Autogrill -3,03%, Finmeccanica -3,01% e Bmps -2,94%. Pirelli -0,53% ha ottenuto il vial libera dell’Antitrust Ue per l’acquisizione da parte di ChemChina. Banca Sistema +4,27% si quota sul segmento Star

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Categories: Finanza e Mercati