Un soffio d’ottimismo arriva dai mercati asiatici. L’euro risale dai minimi a quota 1,2589, sono in crescita i futures sullo S&P +0,6% e il petrolio. In assenza di indicazioni da Wall Street, oggi chiusa per il Memorial Day. Secondo Bloomberg, la tenuta di Tokyo -0,08% e i guadagni delle altre piazze asiatiche (Hong Kong +0,31%) sono legati anche ai sondaggi in arrivo da Atene che registrano una ripresa dei partiti pro-euro.
Il clima, in Europa, resta ad alta tensione. In questa cornice, stretto tra l’incendio di Atene e le difficoltà ancor più inquietanti di Madrid e Barcellona, il Tesoro italiano dà il via all’ennesima prova del fuoco. Tra stamane e mercoledì, infatti, l’Italia mette all’asta 19 miliardi di titoli, il prologo della seconda emissione del Btp Italia che sarà offerto al pubblico dei risparmiatori dal 4 al 7 giugno. In sintesi, oggi saranno offerto 3,5 miliardi di Ctz, domani sarà la volta di 8,5 miliardi di Bot a sei mesi (saranno rimpiazzati i titoli che, a fine novembre furono collocati al 6,5%), mercoledì ci sarà l’asta dei Btp a cinque anni (3,5 miliardi) e a dieci anni (2,75 miliardi).
Il tour de force del Tesoro italiano coincide con un momento caldissimo, forse il più grave nella storia dell’Unione Europea. La Bce è impegnata a rifornire le banche greche del cash necessario per non chiudere i battenti. Intanto il mercato deve fare fronte a due warning in arrivo dalla Spagna. Venerdì la regione autonoma della Catalogna, forse la più ricca dell’intero Paese, ha lanciato una richiesta di aiuto al governo centrale di Madrid perché rischia di non trovare più finanziatori: lo ha detto il presidente del governo locale, Artur Mas.
Intanto Il colosso bancario spagnolo Bankia ha chiesto al governo di Madrid 19 miliardi di euro per evitare il fallimento, mentre una delle principali agenzie di rating del mondo, Standard & Poor’s, declassava a junk il debito dell’istituto di credito. Secondo il Financial Times il governo spagnolo ha in cantiere un intervento gudicato “poco ortodosso”: l’emissione di titoli di Stato da girare a Bankia che, a sua volta, li girerà alla Bce per ottenere in cambio il cash necessario. Un’operazione che, secondo il quotidiano, ha avuto pessima accoglienza a Francoforte.
Newedge, uno dei principali broker hedge di New York controllato dal Credit Agricole e da SocGen, ha annunciato che da stamane non eseguirà più ordini di acquisto sugli Adr dei titoli greci trattati a Wall Street (Alpha Bamk, Hellenic Coca Cola, Paragon ships), un decisione “precauzionale” in vista di una possibile uscita della Grecia dall’area euro.
Il risultato è stato un ulteriore allargamento dello spread fra il Btp decennale e il Bund tedesco, salito a 426, 11 punti in più di giovedì sera. Il rendimento del Btp è al 5,63%. E pensare che all’inizio della giornata l’annuncio da parte di Mario Monti di una strada più agevole per gli eurobonds, aveva procurato la discesa dello spread fin sotto a 400.
Sotto tiro anche l’euro: la moneta unica ha perduto nella scorsa settimana il 2,1% sul dollaro a quota 1,2496 (ai minimi dal luglio 2010); l’euro risulta in calo rispetto a 16 sulle 17 valute più scambiate. Fa eccezione solo il franco svizzero, frenato dagli acquisti della banca centrale. Oggi la Borsa di Wall Street è chiusa. Venerdì i listini Usa hanno chiuso in ribasso: Standard & Poor’s 500 -0,22%, Dow Jones- 0,60% e Nasdaq -0,07%.
Per la Borsa di Milano il bilancio della settimana, nonostante le tante tensioni, è un lieve progresso dello 0,8% (la settimana precedente si era chiusa con -7%) che porta il bilancio dall’inizio dell’anno a -12,7%.
Tra i temi da sottolineare:
– La risposta del mercato al decreto legge sulla separazione tra Eni e Snam. Il titolo della società del gas è stato premiato da JP Morgan che ha alzato il target price. La Snam stand alone piace agli analisti anche se non è ancora stato definito il percorso di passaggio dei titoli da cane a sei zampe alla Cdp.
– L’assemblea dei soci di Intesa (+0,7% nella seduta di venerdì). Oltre all’approvazione dei conti 2011, è prevista la nomina del consiglio di sorveglianza e del vice presidente dell’organo.
– Settimana cruciale per il maxi-progetto di aggregazione assicurativa, Venerdi i titoli coinvolti erano in grande effervescenza: Premafin +3,9% (dopo una sospensione per eccesso di rialzo), Fondiaria–Sai +0,8%, Milano Assicurazioni +9,8%. Riflettori accesi anche su Telecom Italia, scesa dell’1,9% a causa della possibile uscita del titolo dall’indice europeo Euro Stoxx 50.