SCIVOLA UNICREDIT. SNAM E TERNA FESTEGGIANO. BORSE SOSPESE AD ATENE E KIEV, GIU’ IL PETROLIO
Alle 16,30 è iniziata la riunione dell’Eurogruppo dedicata alla Grecia. Il preidente Jeroem Djissmbloem ha detto però di non attendersi risultati concreti dal vertice. Intanto il governo greco ha fatto sapere di poter contare sull’aiuto della Russia e ha dato ampia pubblicità alla telefonata del premier cinese Kequiang.
E’ invece in corso il delicato vertice di Minsk in cui si cercherà una soluzione per evitare una guerra in Ucraina. Intanto però sale la tensione anche in Siria: il presidente degli Usa Barack Obama chiede l’autorizzazione al Congresso per l’uso della forza.
In questa cornice non stupisce il nervosismo dei mercati finanziari. A Milano l’indice Ftse Mib scende dello 0,77%. Giù anche Parigi -0,43%, Madrid -1,39% e Londra -0,21%. Meglio Francoforte -0,03%.
Atene, in forte calo, lascia sul terreno il 4,02%. La Borsa americana registra al momento un lieve calo, dopo che ieri l’indice S&P500 aveva segnato i massimi dall’inizio del 2015. Sui mercati permane la tensione per la situazione della Grecia e dell’Ucraina. Il Dow Jones arretra dello 0,2%, l’indice S&P500 scende dello 0,1%, sale il Nasdaq +0,3%.
Apple +1,3%, intanto, tocca un nuovo massimo assoluto. Il cambio euro/dollaro è a 1,130, poco mosso rispetto alla chiusura di ieri a 1,132. Sul mercato dei titoli di Stato il bond greco a 5 anni è scambiato a un rendimento del 15,84%, da 15,13% di ieri. Lo spread sul decennale si allarga di altri 35 punti base. In mattinata Atene ha raccolto 1,032 miliardia 13 settimane ad un tasso del 2,50%. Il Btp decennale è stabile all’1,66%. Spread con il Bund a 130 punti. Stamane, in sede d’asta, il Bot a 12 mesi è stato collocato al 2,09%, nuovo minimo storico.
Il petrolio è di nuovo in ribasso: il Brent scende del 2,2% a 55,1 dollari al barile, Wti a 49,4 dollari (-1,2%). In attesa dei conti di Mps, spicca il ribasso di Unicredit -4,2% dopo i risultati 2014: l’impatto della crisi russa ed ucraina, ha avuto un impatto di 1,1 miliardi sui conti dell’esercizio. L’istituto ha chiuso il 2014 con un dividendo di 12 centesimi, proponendo però uno script dividend in luogo del cash.
Intesa sale dello 0,8%, MontePaschi -1%. Fra le popolari, sale Pop.Milano +1,5%, in calo Ubi -1%. A limitare i danni ci hanno pensato i titoli dell’energia: la Corte Costituzionale ha bocciato la Robin Hood Tax, introdotta nel 2008 come addizionale Ires sulle società del settore, con un prelievo annuo pari a 1 miliardo di euro. Corrono Snam +3,3% e Terna +3,8%. Citigroup ha promosso entrambi i titoli portando il giudizio a Buy: il target price di Snam è stato alzato 4,40 euro da 4,0 euro, quello di Terna a 4,15 euro da 3,20 euro.
Enel Green Power sale dello 2,5%. Enel +1%, Iren +3,5%. Il petrolio è di nuovo in ribasso: il Brent scende del 2,2% a 55,1 dollari al barile, Wti a 49,4 dollari (-1,2%). La discesa del greggio influenza le quotazioni di Eni -2,2%, Saipem -2,4% e Tenaris -1,7%. Telecom Italia scende dell’1,5%.