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Grecia e banche, Borse contrastate

Le schermaglie Grecia-Troika, i dati macro europei e la mossa Ue sulle banche frenano l’ottimismo delle piazze finanziarie – Bene le stime Pil per l’Eurozona, meno bene gli ordini dell’industria tedesca – L’Asia non si ferma e la Borsa di Tokyo festeggia – In rialzo i titoli del petrolio con Ferragamo e UnipolSai ma il comparto bancario soffre

Grecia e banche, Borse contrastate

 Borse contrastate sulla scia delle schermaglie e tira e molla Grecia-Troika e dei dati macroeconomici europei. A metà seduta il Ftse Mib registra un calo dello 0,38%, Francoforte dello 0,36% mentre Parigi sale dello 0,03% e Londra dello 0,60%. Il Ftse 100 è sostenuto dalla maxi acquisizione di British GAs da parte di Shell. Operazione che spinge in generale il comparto petrolifero nonostante il greggio sia in calo. Il Brent cede l’1,24% e il Wtri il 2,26%. Eni sale dell’1,14%, Saipem balza del 6,26% e beneficia ancora della scelta da parte della controllante Eni di proporre Stefano Cao come nuovo amministratore delegato nella prossima assemblea del 30 aprile. Tenaris +5%.

Oggi il premier greco Tsipras incontra a Mosca il presidente russo Vladimir Putin e, sebbene il ministro delle finanze Siluanoy abbia detto che la Grecia non ha chiesto alcun prestito alla Russia, è chiaro che gli occhi dei mercati scrutano l’asse Atene-Mosca dal momento che ormai domani scadrà il rimborso dovuto dalla Grecia al Fmni. Il governo ha rassicurato che Atene pagherà ma le schermaglie sono lungi dall’essere terminate, con la Grecia che ha chiesto alla Germania il pagamento dei debiti di guerra.
Lo spread Btp-bun è a 106 punti base e il rendimento all’1,23%. Lo spread Bonos-bund è a 99 punti base e rendimento all’1,16%.
In chiaro scuro i dati macroeconomici: le vendite al dettaglio dell’Eurozona sono calate dello 0,2%.

In Germania gli ordini dell’industria tedesca sono scesi dello 0,9% su mese a febbraio, secondo l’indice destagionalizzato diffuso oggi dal ministero dell’Economia. L’indice grezzo invece mostra un calo del 2,4% su anno. Gli ordini esteri sono scesi dell’1,6% su mese, mentre quelli nazionali sono rimasti invariati, ben al di sotto delle attese.

L’Economic outlook elaborato da Insee, Ifo e Istat indicano per l’Eurozona una crescita dell’1,3% nel 2015 con incrementi dello 0,4% congiunturale in ciascuno dei primi tre trimestri.

Nel frattempo l’Asia chiude ancora in territorio positivo con Tokyo a +0,76% e Shanghai +0,84%.  Hong Kong ha chiuso in rialzo del 3,80%, il livello più elevato da maggio 2008, grazie agli investimenti cinesi e il sostegno all’economia delle banche centrali.

Il governatore della Banca del Giappone Haruhiko Kuroda ritiene che i rischi al ribasso dell’inflazione emersi a ottobre siano scomparsi. La BoJ ha lasciato invariata la propria politica monetaria, ma si è detta pronta a intervenire qualora fosse necessario.

A Piazza Affari tra i migliori del Ftse Mib, oltre ai titoli petrolifero, in evidenza ci sono Ferragamo +1,26% e Unipolsai +0,36%. In fondo al Ftse Mib Stm -1,97% e Banco Popolare -1,7%.
Nel complesso il comparto bancario viaggia in negativo: Bpm -0,47%, Mps -0,16%, Intesa -0,93%, Ubi -0,91%, Unicredit -0,62%. Il settore è ancora perplesso sulla decisione della Commissione europea di chiedere informazioni a Italia, Spagna, Portogallo e Grecia per il sospetto che dietro l’uso dei crediti d’imposta delle banche si nascondano aiuti di Stato è giunta come un fulmine a ciel sereno e ha aperto un durissimo scontro in seno alla stessa Ue. La Commissione contesta che le banche usino i crediti d’imposta come strumenti per innalzare il proprio livello di patrimonio. Ma per ora non c’è nessuna notifica formale d’infrazione perché si attendono i chiarimenti dei diversi governi in questione e si devono valutare tutti gli elementi in campo. 

In fondo al Ftse Mib anche Campari -1,51%, Generali -1,5% e Autogrill -1,41%. In rosso anche Fca -0,73% che ha lanciato un prestito obbligazionario da 3 miliardi. 

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