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Grecia, due idee tappa-buchi: rinviare scadenze su titoli in mano a Bce e emettere titoli a breve

La Grecia è di nuovo in cerca di un salvagente. Per coprire l’ennesimo buco di bilancio che potrebbe aprirsi nei prossimi anni, Atene sta valutando due strade: emettere nuovi titoli a breve e allo stesso tempo chiedere alla Bce il rinvio delle scadenze sui bond ellenici già nelle casse di Francoforte. A confermare le ipotesi è un documento scritto da Christos Staikouras, vice ministro greco delle Finanze. Nel testo, diffuso oggi ma datato 19 settembre, Staikouras risponde ai dubbi avanzati da un membro del Parlamento greco, ma non rivela alcuna stima su quanto possa essere ampia la nuova falla nei conti.

Il governo di Antonis Samaras ha già riconosciuto che il Paese non sta rispettando gli impegni sottoscritti in cambio del piano di salvataggio. Da parte loro, i funzionari europei non escludono affatto che il Paese possa aver bisogno di una seconda ristrutturazione del debito per schivare nuovamente la bancarotta.

Se il deficit greco non si riducesse a sufficienza o le privatizzazioni non producessero le risorse previste – ipotesi tutt’altro che remota – Atene avrebbe bisogno di trovare nuove strade per reperire fondi.

“Dato che l’eurosistema detiene 28 miliardi di euro di bond greci in scadenza nel 2013-2016, la possibilità di rinnovare le scadenze verrà presa in considerazione”, ha spiegato Staikouras, aggiungendo che ogni possibile estensione dei bond detenuti dalla Bce avverrebbe “nell’ambito e nelle restrizioni legali del Trattato di Lisbona”.

Finora però l’Eurotower – che gode dello status di creditore privilegiato – si è rifiutata categoricamente di subire perdite sulle obbligazioni che ha acquistato negli anni passati per sostenere il debito greco.

Il vice ministro inoltre ha detto che la Grecia dovrà ottenere altro denaro dai mercati obbligazionari nel 2015 e nel 2016 rispetto ai 10,6 miliardi di euro previsti nell’accordo del piano di salvataggio a inizio anno. Il gap da finanziare potrebbe essere di 13-15 miliardi, ammesso che al Paese siano accordati due anni in più due anni per centrare gli obiettivi di bilancio.

Secondo quanto reso noto ieri dal periodico tedesco Der Spiegel, il buco nel debito pubblico greco è raddoppiato rispetto alle previsioni, arrivando a 20 miliardi di euro (mentre il piano di tagli messo a punto dal Governo ellenico è di appena 11,5 miliardi). Sarebbe questo il risultato delle analisi compiute ad Atene dai tecnici della Troika (Bce, Ue e Fmi), che hanno lasciato il Paese venerdì scorso senza peraltro approvare l’intero pacchetto di misure proposte dall’Esecutivo di Atene.

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