Se vincesse il “no” nel referendum greco di domenica prossima la situazione per Atene e per l’Europa diventerebbe “molto difficile”. A dirlo è il presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem, che ha negato anche la possibilità che un’eventuale vittoria del fronte anti-euro possa rafforzare in alcun modo la posizione della Grecia nei negoziati.
In questo modo Dijsselbloem, che si è detto ottimista sul fatto che la maggioranza del popolo greco possa voler restare nell’Euro, ha risposto anche alle dichiarazioni di ieri del primo ministro greco Tsipras, che ieri aveva affermato che votare “no” al referendum avrebbe aiutato la Grecia ad ottenere condizioni più vantaggiose nei negoziati.
Intanto il direttore generale dell’Fmi Christine Lagarde continua a bacchettare la Grecia: “Dato il livello di incertezza, confusione e costante movimento, penso che un comportamento un po’ più adulto sarebbe necessario”, ha affermato l’economista francese nel corso di un’intervista alla Cnn International.
Già nelle scorse settimane Lagarde non aveva risparmiato critiche pungenti ai leader di Syriza, definendoli, più o meno esplicitamente, dei bambini. Per il direttore generale dell’Fmi, il problema greco deve essere risolto in maniera tale da non dare adito a pensieri secondo cui la Grecia possa aver ricevuto un “trattamento speciale”.