Il Parlamento greco ha approvato stanotte la legge di bilancio 2013, che prevede tagli per oltre 9 miliardi di euro, di cui 7,6 miliardi su salari e pensioni. I voti a favore sono stati 167, 128 i contrari. Dal via libera al provvedimento dipendeva lo sblocco da parte di Ue e Fmi della nuova tranche di aiuti internazionali da 31, miliardi di euro in favore di Atene, che a questo punto dovrebbe arrivare in settimana. Fuori del Parlamento ellenico migliaia di persone hanno protestato contro i nuovi tagli.
Solo cinque giorni fa, il Parlamento di Atene aveva adottato il nuovo pacchetto di austerità per i prossimi due anni, composto da tagli di spesa per 13,5 miliardi di euro e da una riforma del mercato del lavoro.
Ma la strada resta in salita, anche perché la Bce ha ridotto da 17a 12 miliardi il margine di indebitamento consentito ad Atene. Il governo di Atene per evitare di trovarsi a corto di liquidità emetterà domani titoli di Stato a breve termine (3-6 mesi) per rimborsare i 4,1 miliardi di bond in scadenza il 16 novembre ed evitare il default.
Secondo Der Spiegel online, prima di allargare i cordoni della borsa, Ue e Fmi vorrebbero dal governo Samaras la lista con i nomi di 2 mila dipendenti pubblici da mandare a casa entro la fine del 2012.