L’aumento dei tassi Usa non è imminente, i mercati asiatici si avviano a chiudere la settimana senza particolari emozioni. Debole Tokyo (-0,11%), così come Hong Kong e Shanghai (-0,2%). Rimbalza il dollaro a 1,0675 sull’euro. Frena anche Wall Street, dopo i guadagni seguiti alle decisioni della Fed: l’indice Dow Jones ha ceduto lo 0,65%, l’S&P 500 lo 0,49% mentre il Nasdaq è salito dello 0,19%. Apple ha ceduto 0,76% nella seduta che ha visto il titolo debuttare nell’indice Dow Jones 30 al posto di At&t.
MILANO AL TOP, S’ALLARGA LO SPREAD
Torna a salire Piazza Affari all’indomani delle comunicazioni della Fed grazie anche al rally di tre blue chips: Enel, Pirelli e Saipem. La Borsa di Milano segna un rialzo dell’1,1%, il più alto tra i listini europei. Invariata Francoforte, in terreno positivo Parigi (+0,1) e Madrid (+0,4%). Fuori dall’area euro avanzano Zurigo e Londra +0,4%. Nel corso della seduta l’indice Stoxx 600 ha toccato i massimi dal 2007. S’allarga lo spread: sale il rendimento del Btp all’1,24% mentre quello del Bund tocca un nuovo minimo storico allo 0,18%.
ATENE SVUOTA LE CASSE DELLE AZIENDE PUBBLICHE
Fa eccezione Atene (-2%). Ieri sera, al termine di un affollato vertice (hanno partecipato Mario Draghi, Angela Merkel, François Hollande, Jeroem Djissembloem) il premier greco Alexis Tsipras ha annunciato che presto presenterà in dettaglio i piani previsti dagli accordi con l’Eurogruppo. Angela Merkel non si è fatta commuovere: prima le misure, poi i quattrini. Decisivo sarà l’incontro a due di lunedì a Berlino.
Intanto, ad Atene il governo greco sta racimolando i soldi necessari per completare il pagamento dell’ultima tranche di debito (350 milioni) con il Fmi in scadenza oggi. Tsipras ha chiesto alle utilities pubbliche di fornire, attraverso operazioni contro termine sui titoli del debito, la liquidità alle casse dello Stato ormai vuote. Lo spread tra il Bund ed il decennale greco è schizzato a 1.150 punti per un rendimento pari all’11,7%.
ENEL ILLUMINA PIAZZA AFFARI
“Good news”, ha sintetizzato a caldo il report di Goldman Sachs dedicato alle strategie di Enel, a partire dalla politica del dividendo. Piace agli analisti il business plan di Enel (ieri +3,3%) illustrato a Londra dall’ad Francesco Starace. La più importante utility italiana ha chiuso il 2014 con un risultato netto di 517 milioni di euro (-84%) dopo svalutazioni per 6 miliardi di euro. Il dividendo sarà di 0,14 euro. Starace ha annunciato una nuova politica dei dividendi con un payout al 50% per il 2015 e un aumento annuo del 5% fino al 65% del 2018.
“La strategia del gruppo – ha spiegato Starace – si basa su una posizione consolidata sui mercati emergenti, una chiara leadership tecnologica e reti di distribuzione digitalizzate nei mercati più maturi”. E’ prevista la crescita dell’ebitda di 2,4 miliardi di euro entro il 2019 con un aumento degli investimenti di 6 miliardi.
PIRELLI, OPA E UN SOCIO CINESE PER TRONCHETTI
Marco Tronchetti Provera tira fuori, arricchito, il progetto di Opa sulla Bicocca già in cantiere un anno fa. Piazza Affari applaude e ieri ha premiato Pirelli con un lusinghiero +3,3%. L’operazione, anticipata dal Corriere della Sera, prevede l’alleanza degli attuali soci di controllo, compresa la russa Rosneft, con un partner asiatico (in predicato ci sono la coreana Hankook, la giapponese Yokohama, la cinese China Chemical Corporation o la Zhongce Rubber Company). Il passo successivo sarà il lancio di un’offerta pubblica sulla società cui potrebbe seguire lo spin off dei pneumatici per i veicoli industriali e la concentrazione della casa sui prodotti alta gamma. E’ prevista infine la conferma della piena autonomia gestionale a Tronchetti per i prossimi cinque anni.
UN AMICO DI PECHINO ANCHE PER SAIPEM
Il terzo motivo d’interesse della giornata è collegato a Saipem (ieri +3,9%). Due le ragioni del rally: l’annuncio della joint venture creata con PetroChina (49% in mano alla controllata Eni, 51% ai cinesi) per lo sviluppo di progetti oil&gas in Cina, e le voci secondo cui sarebbe ancora vivo l’interesse da parte dei russi di Rosneft.
L’obiettivo della jv è la realizzazione di impianti chiavi-in-mano nel settore petrolifero in Cina: terminali rigassificatori, pipeline a terra e a mare, serbatoi di stoccaggio per gas e petrolio. Equita mantiene il rating hold e il target price a 10,7 euro. Una “mossa interessante”, aggiungono gli analisti di Mediobanca Securities (rating neutral e target price a 10,80 euro), in quanto potenzialmente può aprire il mercato cinese, dove PetroChina ha una quota di mercato vicina al 80%, e il mercato africano. Recupera anche Eni (ieri +1%), nonostante la frenata del greggio.
In grande evidenza il settore cemento al traino della grande fusione Holcim-Lafarge. A quasi un anno dall’annuncio delle trattative, i due gruppi sembrano aver finalmente trovato, dopo aver rotto più volte, un accordo sulla valutazione degli assets. Sembra così imminente la nascita di un colosso da 41 miliardi di fatturato.
In Italia, intanto, Banca Akros ha promosso Buzzi (ieri +0,08%) da hold ad accumulate, con prezzo obiettivo che passa da 13 a 15 euro. Mediobanca Securities invece ha alzato la raccomandazione su Italcementi (+1,6%) da neutral ad outperform, con target price che passa da 7,7 a 8 euro.
TELECOM: 2,75 CENT ALLE RISPARMIO. VODAFONE IN METROWEB SVILUPPO
Debole ieri Telecom Italia (-0,2%) nel giorno del ritorno all’utile. Dopo tre anni il gruppo tlc rivede l’utile: il risultato netto consolidato è di 1,35 miliardi di euro contro una perdita di 674 milioni dell’anno precedente e alle attese del consenso a 1,4 miliardi. Il Cda ha proposto all’assemblea dei soci, convocata per il 20 maggio, un dividendo solo per gli azionisti di risparmio di 2,75 centesimi per azione per un ammontare totale di 166 milioni di euro.
Prima del cda, Tarak Ben Ammar, ha ribadito che difenderà l’italianità della società. “E’ una grande azienda, e chi pensa che possa essere esportata da stranieri, scippata di notte, non esiste. Rimarrà italiana, al di fuori di chi è l’azionista di riferimento. Finché io, tunisino amante dell’Italia, sono nel consiglio, difenderà l’italianità di Telecom, forse più degli italiani”, ha detto l’imprenditore tunisino che si accinge ad entrare nel board di Vivendi. Bisogna scommettere, ha aggiunto, “sui contenuti sulla piattaforma, il triple player, quadruple player, perché questo è il futuro della telefonia, di internet”.
Vodafone Italia ha firmato una lettera d’intenti con F2i per promuovere la banda ultra larga, nell’ambito del piano nazionale governativo, attraverso Metroweb Sviluppo. A questo punto il mercato si interroga sulle prossime mosse dell’ex incumbent che, dopo lo stop del Cda alle trattative con Metroweb, ha ripreso i contatti con Cdp.
TLTRO, LE BANCHE FANNO IL PIENO. AUMENTO CARIGE PER 850 MILIONI
Le principali banche italiane si sono aggiudicate circa un terzo dei 97,848 miliardi di fondi a quattro anni assegnati oggi dalla Bce nella terza asta Tltro (Targeted long term refinancing operation), strutturata per incentivare il credito all’economia reale. L’ammontare complessivo è oltre il doppio di quello atteso dagli operatori di mercato.
In forte ripresa ieri Unicredit (+2%) e Ubi Banca (+2,3%). Seguono Monte Paschi (+1,5%) e Intesa (+0,2%). Sarà di 850 milioni l’aumento di capitale di Carige. Lo ha deciso, sulla base delle indicazioni dell’autorità di Vigilanza Ue, il Cda della Banca. L’operazione sarà integralmente garantita da un consorzio di banche guidato da Mediobanca.
In terreno positivo ieri le Generali (+0,5%). Bene anche Cattolica (+1,7%) nel giorno dei risultati.
FINMECCANICA FESTEGGIA: “WE’RE BACK IN BLACK”
Finmeccanica +1%. “We are back in black”, ha affermato il Cfo Gian Piero Cutillo in conference call con gli analisti a Londra, commentando i risultati del gruppo. La holding infatti ha chiuso lo scorso esercizio con un risultato netto ordinario positivo, per 70 milioni di euro, per la prima volta dal 2010. Per quanto riguarda la guidance di quest’anno, ha sottolineato invece l’ad Mauro Moretti, “ci aspettiamo solo dividendi ordinari, no straordinari a differenza del 2014”. La società dispone di una forte liquidità e non avrà bisogno di rifinanziarsi fino alla fine del 2017. Quindi non ha pressioni per cedere asset.
Quanto al futuro della controllata Usa, la Drs, Moretti ha detto di voler valutare, prima di una decisione, i risultati del secondo trimestre. “Se vogliamo migliorare il nostro posizionamento sul mercato Usa forse un partner industriale è la miglior soluzione. Altrimenti – ha aggiunto – cercheremo un partner finanziario”. Banca Akros ha alzato il target da 13 a 13,2 euro, confermando il rating buy.
RIPARTE FCA, I BROKER PROMUOVONO AUTOGRILL E CAMPARI
Riparte dopo la sosta il rally di Fca (ieri +1,8%): Ubs ha ridotto la raccomandazione sul titolo da buy a neutral, con prezzo obiettivo che passa da 13,5 a 16,5 euro.
Autogrill (ieri +2,3%) ha incassato da Jefferies un aumento di target price da 7,75 a 11 euro (confermata la raccomandazione buy). Banca Imi ha alzato il prezzo obiettivo su Campari (+0,46%) da 5,5 a 6,4 euro, confermando la raccomandazione hold.
Sempre Banca Imi ha aumentato il prezzo obiettivo di Rai Way (+0,09%) a 4,25 euro, da 3,88 a 5,02 euro, confermando la raccomandazione buy. Infine Equita Sim ha alzato il prezzo obiettivo su Save (-0,16%) da 13,5 a 14,5 euro, confermando il rating hold.