X

Grecia ai supplementari e mercati di nuovo sotto stress

La partita greca è entrata nei supplementari. Nella tarda serata i ministri europei hanno convenuto di rinviare l’Eurogruppo alle !3 di oggi con l’obiettivo di raggiungere la sospirata intesa entro il pomeriggio, prima del vertice sull’immigrazione. Nella notte, intanto, sono proseguiti gli incontri. L’incertezza si è riflessa sui mercati finanziari.

La Borsa di Tokyo (-0,4%) si avvia a chiudere in terreno negativo dopo sei giorni di rialzo. Deboli le altre piazze asiatiche. Prosegue intanto, a tappe forzate, il processo di ammodernamento della finanza cinese: è stato abolito il vincolo amministrativo che imponeva un massimale nel rapporto tra depositi e impieghi. Salgono a Shanghai i titoli bancari +0,7%, ma la Borsa registra un nuovo calo.

Brusco passo indietro degli indici Usa: il Dow Jones arretra dell’1%, S&P e Nasdaq -0,7%. E’ stato rivisto al rialzo -0,2% (contro l’iniziale -0,7%) l’andamento del Pil del primo trimestre: salgono così le probabilità di un rialzo dei tassi già a settembre. Stabile, oltre quota 1,12, il rapporto euro/dollaro.

LISTINI EUROPEI IN ROSSO: MILANO 0,6%

Le notizie in arrivo dal fronte greco hanno dominato la seduta delle Borse europee, in constante fibrillazione. Alla fine della seduta a Milano l’indice Ftse Mib ha perduto lo 0,6%, dopo forti oscillazioni. A metà mattinata l’indice milanese ha toccato il minimo a 23.240 punti, in coincidenza con l’annuncio di Tsipras che i creditori non hanno accettato le proposte inviate dal Paese. In ribasso anche Madrid (-0,7%), Parigi (-0,24%) e Francoforte -0,6%. In terreno positivo solo Londra +0,15%, fuori dall’area euro. 

Lo spread Btp/Bund, salito in giornata ad un picco di 142 punti, si è attestato a 133 punti. La Borsa di Atene ha perso l’1,7%, dopo due giorni di ampi rialzi. Il rendimento del bond greco a 2 anni sale dell’1,1% al 21%.

GRECIA: L’ULTIMO NODO SONO LE PENSIONI

Pensioni, ma non solo. A provocare l’ultimo (si spera) dissenso sull’accordo è il giudizio negativo del Fondo Monetario. A giudizio di Christine Lagarde la bozza presentata da Atene prevede pochi tagli (soprattutto sulla previdenza) e troppe tasse, con il rischio di strozzare l’economia. Se non si cambia, è la tesi dell’istituto, la situazione di Atene resterà insostenibile. L’unica alternativa sarebbe la ristrutturazione del debito di Atene, soluzione invisa alla Ue e non prevista dallo statuto della Bce. 

La Grecia, intanto, resiste: Tsipras sa che un nuovo cedimento sul fronte della previdenza (dopo lo spostamento in avanti dell’età pensionabile) potrebbe comportare il no del Parlamento. A condizionare l’ultimo round è il fattore tempo: a fine mese scade il prestito con il Fmi. 

VIVENDI AL 14,9% IN TELECOM: “PRONTI A FARE SHOPPING”

Comincia in Telecom Italia la stagione di Vincent Bolloré. Vivendi, presieduta dal finanziere brètone, ha annunciato ieri sera di detenere il 14,9% delle azioni ordinarie di Telecom Italia (ieri in Borsa -1,1%). In una nota del gruppo francese in cui si legge che il nuovo “azionista di riferimento intende accompagnare Telecom Italia sul lungo periodo”. La società presieduta da Vincent Bolloré ha ricevuto 1,11 miliardi di azioni ordinarie (8,24%) di Telecom Italia, in contropartita del 4,5% del capitale di Telefonica Brasil, come previsto all’atto della cessione di Gvt a Telefonica (operazione chiusa il 28 maggio scorso). 

Separatamente il gruppo francese, che ha recentemente acquisito l’1,90% di azioni ordinarie dell’ex incumbent, ha ulteriormente aumentato il 22 giugno la sua partecipazione del 4,76% per un totale del 6,66%, con un investimento complessivo dell’ordine di 1 miliardo di euro circa. “L’ingresso nel capitale di un’azienda italiana di primo piano – si legge ancora nella nota – rientra nella strategia di Vivendi di affermarsi in un paese che condivide la stessa cultura latina e identiche radici”.

Alla vigilia del provvedimento sulla banda larga, ancora una vola rinviato, entra in campo un player che dispone di 10 miliardi di liquidità cash da investire anche in Italia. 

SALE MEDIASET, OGGI LA DECISIONE MONDADORI-RCS LIBRI

In fermento il pianeta Fininvest. Mediaset è salita dello 0,5%: Mediobanca Securities ha confermato la raccomandazione outperform e il target price a 4,98 euro dopo i commenti fatti dal ceo di Rai Pubblicità, Fabrizio Piscopo, che ha sottolineato un aumento sorprendente (+9% anno su anno) della pubblicità nel mese di maggio. In crescita anche Cairo Communication (+2,3%).

Oggi si riunirà il Cda di Mondadori per valutare la possibile offerta per Rcs Libri in vista della scadenza dell’esclusiva lunedì prossimo. E’ probabile che il Cda dia mandato all’ad Ernesto Mauri di procedere con la proposta di acquisto tra i 120 e i 150 milioni. In vista invece la la cessione della radio R101 a Lorenzo Suraci, proprietario di Rtl 102,5, per una quarantina di milioni.

In evidenza nel comparto delle torri Rai Way: Berenberg ha avviato la copertura sul titolo con rating buy e prezzo obiettivo di 4,85 euro. Per gli analisti il prezzo di Borsa non riflette il margine di rialzo che potrebbe derivare da un potenziale consolidamento con Ei Towers (invariata). 

FCA: AL VIA GIULIA. MA LA TRATTATIVA CON GM E’ IN SALITA

“Il rilancio dell’Alfa è uno dei progetti più importanti della mia carriera”, ha detto Sergio Marchionne è presentando ad Arese la nuova Giulia Quadrifoglio, primo frutto del piano industriale che per Alfa Romeo mette “sul piatto oltre 5 miliardi di euro di investimenti e un piano prodotti aggressivo, di cui la Giulia è solo l’inizio”. Dopo verranno “altri sette modelli seguiranno nei prossimi anni e nel 2018 vorremmo arrivare a 400mila unità vendute, quasi sei volte in più rispetto allo scorso anno quando erano 68mila”. E ha aggiunto: “Prima del 2018 torneranno tutti dalla cassa integrazione a Mirafiori”.

Il manager, però, ha preso atto che il forcing per un merger con Gm non hanno portato frutti. “Siamo molto lontani da qualunque scenario che implichi un’offerta agli azionisti Gm”, finalizzata a un’integrazione tra i due gruppi, ha detto l’ad. Per quanto riguarda il collocamento del 10% di Ferrari, Marchionne ha precisato che il gruppo sta lavorando e che “in un paio di settimane verrà presentata domanda alla Sec per la quotazione delle azioni a Wall Street”.

L’operazione sarà realizzata entro l’anno, secondo le previsioni del gruppo, non prima del 12 ottobre, mentre a inizio 2016 è atteso lo scorporo della società che consegnerà un’azione Ferrari a tutti i soci di Fca. In mattinata Goldman Sachs ha rivisto al ribasso il target price del titolo da 20,1 euro a 19 euro. La banca d’affari ha confermato il rating buy, considerata dagli analisti “la migliore scelta nel settore automotive europeo, il titolo col maggior potenziale di upside”.

CHIUDE L’AUMENTO CARIGE (-5,4%). INTESA, ARRIVANO I CINESI 

Le tensioni sul fronte greco hanno segnato la giornata del comparto bancario. Sale solo Ubi banca (+0,53%), recuperando le perdite di martedì. Deboli le altre popolari: Banco Popolare -0,13%, Bper -0,18%, Bpm -0,51%. In flessione i Big: Intesa -0,82% nonostante la notizia che People’s Bank of China ha in pancia il 2,0% del capitale di Intesa Sanpaolo. Unicredit -1,17%, Mps -2,04%. 

Pesante il tonfo di Carige (-5,4%). Oggi si chiude l’aumento di capitale per 850 milioni. Nel settore finanziario, da segnalare Azimut (+1,43%). Citigroup ha confermato la sua visione positiva sul settore del risparmio gestito italiano.

COMMESSE PER FINCANTIERI, SAIPEM IN RISALITA

Continua il recupero di Saipem (ieri +1,4%) innescato dalla promozione di Deutsche Bank e dalle prospettive aperte dall’accordo preliminare tra Russia e Grecia per il passaggio del gasdotto in arrivo dalla Turchia. 

 All’interno del comparto Oil&Gas in rialzo anche Tenaris (+0,71%) e Eni (+0,24%). Erg +0,27%. Banca Imi ha alzato sul titolo il prezzo obiettivo a 14,8 da 14,6 euro, confermando la raccomandazione buy.

Debole il lusso: Yoox (-3,8%) è stata la peggiore blue chip di giornata. Giù anche Ferragamo (-1,14%), Moncler (-1%) e Luxottica (-0,9%).

In controtendenza Safilo, tra i titoli più vivaci con un rialzo del 2,2%. Il broker francese Bryan Garnier ha alzato la raccomandazione a Buy da Hold, mantenendo invariato il prezzo obiettivo di 15 euro.

Fincantieri (+0,65%) ha festeggiato la firma con Virgin Cruises di una lettera di intenti vincolante per la costruzione delle prime tre navi da crociera della compagnia, il nuovo operatore nel settore crociere facente parte del gruppo Virgin.

Related Post
Categories: Finanza e Mercati