Dal 21 dicembre al 7 gennaio presso il grattacielo Intesa Sanpaolo di Torino sarà esposta la Madonna col bambino, sant’Elisabetta e san Giovannino di Agnolo di Cosimo di Mariano, detto il Bronzino, opera proveniente dal Museo e Real Bosco di Capodimonte di Napoli, che ne ha appena completato il restauro. Il dipinto sarà esposto nella sala Spazio Trentacinque, dove il capolavoro cinquecentesco potrà essere ammirato in un ambiente di prorompente modernità e circondato dalla natura della serra bioclimatica. L’esposizione vuole essere il regalo che Intesa Sanpaolo offre a quanti vivono, lavorano o si trovano in visita in città in occasione delle festività natalizie. L’ingresso è gratuito previa prenotazione obbligatoria sul sito www.grattacielointesasanpaolo.
Si rinnova così l’occasione per accedere ai piani alti del grattacielo dove, nell’ambito dell’iniziativa Luci d’Artista sostenuta dalla Banca, all’imbrunire sarà possibile ammirare anche “α-cromactive”, l’installazione realizzata dallo studio Migliore+Servetto Architects appositamente per il grattacielo e composta da due elementi, uno sospeso nella serra bioclimatica e uno collocato nella terrazza al 35esimo piano.
Il dipinto del Bronzino, tra i capolavori custoditi a Capodimonte, sarà esposto nello Spazio Trentacinque dal 21 dicembre. Raffigura la Vergine con il Bambino sulle ginocchia nell’atto di giocare con il piccolo San Giovanni, alle spalle del quale si staglia la figura della madre Santa Elisabetta. Il dipinto, di ispirazione biblica, pone a confronto due diverse maternità, quella della Vergine Maria e quella dell’anziana Elisabetta, e simboleggia il passaggio di consegne dal profeta san Giovanni, al Messia, il Bambin Gesù. Un tema sacro reinterpretato dal Bronzino in chiave manierista, con accenti, colori e pose plastiche che ricordano Michelangelo.
L’esposizione rientra nell’ambito della rassegna L’Ospite illustre, iniziativa che mira ad offrire ai visitatori presso le sedi di Intesa Sanpaolo – le Gallerie d’Italia o il grattacielo -, la possibilità di conoscere un’opera di rilievo in prestito temporaneo da prestigiosi musei italiani e stranieri. Dopo il successo dell’esposizione, la scorsa primavera, del Ritratto del conte Antonio di Porcia di Tiziano, quest’anno al grattacielo si replica con la Madonna col bambino di Bronzino.
Agnolo di Cosimo (Monticelli di Firenze 1503 – Firenze 1572), detto il Bronzino, forse per il colore dei suoi capelli, fu allievo di Pontormo, da cui presto si differenziò con uno stile personale, frutto della sintesi fra naturalismo ed astrazione. Lasciò Firenze solo per brevissimi periodi e svolse gran parte della sua attività al servizio dei Medici. Celebri i suoi ritratti dei membri della famiglia ducale e la decorazione della cappella della duchessa Eleonora de Toledo a Palazzo Vecchio. Nelle migliori opere sacre – ed è il caso del dipinto di Capodimonte – egli riesce ad aggiungere note di tenera umanità alla consueta preziosità delle forme e dei colori. Bronzino fu anche poeta versatile e membro dell’Accademia della Crusca.
Interessante la storia dell’attribuzione del dipinto. In un inventario dei primi del sec. XIX fu attribuito ad Andrea del Sarto. A partire dal 1827 altri inventari e le guide del Real Museo di Napoli avanzano l’ipotesi dell’attribuzione al Bronzino. Solo pochi decenni fa studi più approfonditi hanno permesso di individuarne la sicura paternità, collocando l’opera nel periodo della produzione tarda del Bronzino, a cavallo del 1560. Giunto a Napoli assieme ad altri quadri in seguito al sequestro effettuato dal commissario borbonico Venuti presso il deposito rivoluzionario di San Luigi dei Francesi a Roma (prima del 1799), dal 1929 al 1994 il quadro è stato esposto a Roma presso Palazzo Madama, sede del Senato della Repubblica.