Cento anni sono trascorsi dalla conclusione del primo conflitto mondiale e una mostra ne ripercorre la storia.
Guerra illustrata, guerra vissuta. La Grande Guerra a Bologna tra storia e memoria è un’esposizione allestita presso il Museo civico di Risorgimento di Bologna dal 20 ottobre 2018 al 27 gennaio 2019 e presenta i risultati del progetto “La Grande Guerra a Bologna tra Storia e Memoria”: implementazione del portale www.storiaememoriadibologna.it e creazione di una memoria collettiva, cittadina e nazionale sugli avvenimenti legati al primo conflitto mondiale sono gli obiettivi principali della rassegna.
La mostra è a cura di Mirtide Gavelli e Roberto Martorelli che hanno voluto creare un momento di conoscenza e promozione del lavoro di digitalizzazione di fonti documentarie e memorialistiche di diversa natura svolto tra il 2015 e il 2018, attraverso l’esposizione al pubblico di alcuni dei più rilevanti documenti appartenenti a un patrimonio ancora poco conosciuto e in alcuni casi del tutto inedito.
La valenza fortemente didattica e divulgativa del progetto che si rivolge non solo a un pubblico giovane è testimoniata dalla presenza in mostra di un totem che consente di esplorare la ricostruzione virtuale in 3D del grandioso Lapidario della Basilica di Santo Stefano, così come si presentava nell’anno dell’inaugurazione (1925): con i nomi dei 2.536 caduti della città di Bologna incisi nelle 64 lapidi poste all’interno del chiostro.
Il sito dedica uno scenario specifico alla Grande Guerra in cui i nomi degli 10.000 caduti del territorio di Bologna diventano via via volti, immagini e storie che è possibile consultare on line. Il progetto digitale è stato promosso anche grazie a un contributo erogato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri nell’ambito di un piano di finanziamento per la realizzazione, su tutto il territorio nazionale, di iniziative culturali connesse alla commemorazione del centenario della prima guerra mondiale, al fine di promuoverne la conoscenza degli eventi e preservarne la memoria presso le nuove generazioni.
La mostra è inoltre parte di ‘EnERgie Diffuse – Emilia-Romagna un patrimonio di culture e umanità’, iniziativa della Regione Emilia-Romagna che celebra l’Anno Europeo del Patrimonio Culturale.