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Gran Bretagna al voto, rischio paralisi politica

Mancano poche ore al voto, ma in Inghilterra c’è già chi si fascia la testa. L’incubo ricorrente è quello della paralisi politica e di un Governo di coalizione. Secondo i sondaggi, infatti, i Conservatori e i Laburisti viaggiano ancora appaiati e nessuno dei due dovrebbe essere in grado di formare un governo contando solo sulle proprie forze. 

Per avere la maggioranza a Westminster servono almeno 326 deputati e, sempre secondo le rivelazioni, sia Conservatori che Laburisti dovrebbero accontentarsi di circa 270 deputati a testa, mentre i liberali guidati da Nick Clegg, alleati del primo ministro David Cameron, si aspettano un crollo verticale di preferenze.

Uno scenario caotico, in cui spicca, peraltro, la presenza degli indipendentisti scozzesi guidati da Nicola Sturgeon, che dovrebbero portare a casa circa 55 parlamentari e che potrebbero, ma qui il condizionale è assolutamente d’obbligo, trovare un’alleanza con i laburisti, alleanza non esattamente ben vista da tutti.

Il rischio più serio, come detto, è quello della paralisi politica, con la possibilità, paventata dal vicepremier Nick Clegg, di un ritorno alle urne “già entro Natale”. In ogni caso, quello che colpisce di più, guardando alla Gran Bretagna, è il cambiamento di una società che, da sempre, era stata sostenuta da una divisione netta in due blocchi precisi, due fazioni che, però, non riescono più a rappresentare la maggioranza della popolazione.

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