La maggioranza supera sana e salva il suo primo Natale. Dopo l’aut aut del Ncd di ieri e tre infuocate ore di Consiglio dei Ministri oggi (inizialmente era previsto alle 10 ma poi è slittato), si è conclusa con un lieto fine l’approvazione del primo decreto attuativo del Jobs Act, quello più delicato e sul quale il premier Matteo Renzi ha subito più pressioni: quello che disciplina il contratto a tutele crescenti, la modifica dell’articolo 18 e i nuovi indennizzi in caso di licenziamento illegittimo.
Il Cdm ha anche approvato il decreto sull’Ilva di Taranto, che prevede il passaggio del gruppo Ilva all’amministrazione straordinaria. Per la città di Taranto sono previsti fondi per le bonifiche, risorse per il Porto e per il Museo. Via libera anche al decreto attuativo della delega fiscale sulla certezza del diritto. Si tratta del primo ok al provvedimento che andrà adesso all’esame delle commissioni parlamentari competenti. Il provvedimento si basa su tre assi portanti: abuso del diritto delimitato, restyling dei reati tributari, e collaborazione fra grandi imprese e fisco. Infine via Twitter l’annuncio del ministro Marianna Madia sulla proroga in Cdm dei contratti dei lavoratori precari delle Province.
“Con il Jobs Act sarà più facile assumere, non licenziare”, aveva evidenziato ieri il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ribadendo anche che le nuove regole si applicano soltanto ai nuovi assunti (“quelli che hanno già un contratto mantengono lo Statuto del passato”). Per loro, per i quali oggi “avere un contratto a tempo indeterminato sembra una chimera, il sistema sarà più semplice e flessibile”.