Il Governo è pronto ad intervenire sugli scioperi. Già da settembre, infatti, la Commissione affari costituzionali del Senato dovrebbe mettere in calendario i relativi disegni di legge presentati dall’ex ministro del Lavoro Maurizio Sacconi e dal senatore Pd Pietro Ichino, per evitare il ripetersi di situazioni come quelle di Fiumicino e Pompei negli scorsi giorni.
Entrambe le proposte di legge, che il governo punta ad accompagnare al successo nel loro iter parlamentare, puntano a regolamentare maggiormente gli scioperi, in particolar modo nel settore dei trasporti, per evitare che l’utenza debba essere vittima di scioperi anche solo annunciati, e che le sigle minori possano usare l’arma della protesta come uno strumento di concorrenza interna ai sindacati.
In ognuna delle due proposte è incluso, infatti, una soglia di consenso per rendere valida l’azione di protesta. In quella di Sacconi la soglia nel settore dei trasporti viene fissata al 50% della rappresentanza. In alternativa le organizzazioni che anche in associazione tra loro hanno almeno il 20% possono ricorrere al referendum preventivo, che però deve registrare almeno il 30% di lavoratori favorevoli. Nella proposta di Ichino la soglia è al 50% sia per i sindacati che per l’approvazione.
“Finchè in campo c’era solamente la mia proposta – spiega Sacconi – non ho voluto forzare più di tanto, perché capivo che politicamente i tempi non erano ancora maturi. Ora che anche il Pd con Ichino ha presentato un suo disegno di legge, e col ministro Delrio che indica come strada preferenziale quella del Parlamento, credo che ci siamo le condizioni per procedere”.