Prima verifica per il governo Renzi, che oggi pomeriggio si presenterà al Senato per ottenere la fiducia. Sul fronte dei numeri il nuovo Esecutivo guidato dal segretario del Pd non dovrebbe avere problemi, potendo contare anche sui voti dei popolari e dei parlamentari democratici vicini a Pippo Civati, che in un primo momento avevano messo in forse il proprio sostegno alla maggioranza, ma poi lo hanno confermato.
A livello internazionale, invece, il Premier inizia a stringere i primi contatti. Il 15 marzo sarà a Berlino, per un bilaterale Italia-Germania di cui ha parlato ieri pomeriggio al telefono con la cancelliera Angela Merkel, poco prima di un altro contatto telefonico con il Premier israeliano Benyamin Netanyahu.
Ai suoi ministri Renzi aveva raccomandato di rimanere in silenzio sino al passaggio di fiducia in entrambe le Camere. Ieri, però, il suo più stretto collaboratore, il sottosegretario alla Presidenza Graziano Delrio, ha annunciato su Rai 3 che “il Governo sarà determinatissimo nel varare le riforme”, altrimenti il Premier “non ha paura del voto anticipato”. Secondo Delrio, inoltre, la priorità sarà “il lavoro, con l’abbassamento del cuneo fiscale e delle tasse sulle imprese”: la copertura economica per questi sgravi potrebbe essere individuata con l’innalzamento delle “tasse sulle rendite finanziarie, come, ad esempio, i Bot”.
Quest’ultima precisazione ha sollevato immediatamente un’ondata di polemiche, tando da costringere Palazzo Chigi a un chiarimento: “L’orizzonte del governo è quello di una riduzione della pressione fiscale attraverso una rimodulazione delle tasse sulle rendite finanziarie e delle tasse sul lavoro”, si legge in una nota.
Renzi terrà oggi il discorso programmatico davanti all’assemblea di Palazzo Madama. Uno dei punti fondamentali sarà la rivoluzione della burocrazia, “madre di tutte le battaglie”.